Si chiude il Vinitaly
Si brinda ai successi

Bilancio decisamente favorevole per i vini bergamaschi, presenti in forze al Vinitaly, che si conclude stasera a Verona. Alla tradizionale Piazza Valcalepio, sempre nel padiglione lombardo, si è affiancata quest'anno per la prima volta la “piazzetta” dedicata ai produttori del Moscato di Scanzo Docg.

Quindici produttori per la Valcalepio, dieci per il Moscato di Scanzo, più altri due (La Brugherata e Savoldi) che stranamente hanno fatto stand a sé per presentare in anteprima il “Vermiglio”, un nuovo vino rosso da pasto che sarà disponibile dal prossimo autunno: è prodotto per l'80 per cento con uve Moscato di Scanzo. C'è inoltre da aggiungere l'azienda Caminella di Cenate Sotto che anche quest'anno ha deciso di correre da sola nel padiglione del Piemonte.

Il Vinitaly, dunque, nonostante la crisi economica e il calo dei consumi di vino, resta una vetrina importante e quasi irrinunciabile per i viticoltori bergamaschi. Queste le 15 aziende presenti con il Consorzio Valcalepio: 4R Villa Domizia, il Calepino, il Cipresso, la Rovere, la Tordela, Locatelli Caffi, Medolago Albani, Pecis, Tallarini, Bonaldi-Cascina del Bosco, la Collina, Eligio Magri, Cantina sociale Bergamasca, Celinate, la Rocchetta. Al banco del Consorzio tutela Valcalepio c'era la possibilità di degustare i Valcalepio di tutti i soci, oltre ai vini vincitori dell'ultima edizione del Concorso internazionale «Emozioni dal mondo, Merlot e Cabernet insieme».

In abbinamento ai vini, per le degustazioni, sono stati serviti salumi Lorenzi e cinque formaggi bergamaschi scelti dal sommelier Ais Luca Castelletti: Agrì di Valtorta, Taleggio Arrigoni, Branzi della Latteria Sociale, caprini della Via Lattea, formaggella di Prati Parini. Presenti al Vinitaly anche le Grafiche Valpolicella, Vinidivini Enoteca al Ponte di Luca Castelletti, le aziende Averli (cestelli in gomma per vini), Trend (confezioni in plexiglass), Hice (un brevetto bergamasco per il raffreddamento del vino utilizzando i gas tecnici Siad). Tra le novità segnalate, le tre grappe Gaudes (due bianche e una gialla) della 4R di Torre de' Roveri, il Valcalepio passito Argo di Pecis, le grappe Moscato di Scanzo e Moscato giallo di Biava, lo spumante aromatico Matisse della Cantina sociale Bergamasca (prodotto in 10 mila bottiglie), lo spumante rosso Alberico con uva Moscato di Scanzo del Cipresso, il lancio del Merlot Mas del Calepino.

Queste le dieci aziende presenti con il Consorzio tutela Moscato di Scanzo: De Toma, Fejoia, Ronco della Fola, Biava, la Berlèndesa, Magri Sereno, Cerri, Cascina del Frances, Pagnoncelli Folcieri, il Cipresso (quest'ultima azienda è presente con entrambi i Consorzi bergamaschi). «Il Moscato di Scanzo – ha detto il presidente De Toma - sta mietendo successi e riconoscimenti: cinque aziende hanno vinto le "quattro rose camune" Ais, due le menzioni dal Vinitaly e altre dal Touring Club. Premi, tra l'altro, spalmati su diverse aziende, a dimostrazione di un innalzamento qualitativo generale. Senza contare il fatto che quest'anno abbiamo fatto uno sforzo notevole per avere una folta presenza di aziende al Vinitaly, mai registrata in passato.

Anche la serata di gala fatta al Bobadilla di Dalmine è servita per far conoscere a tanti giovani il nostro prodotto di nicchia». Gli stand bergamaschi a Verona hanno visto la presenza sia dell'assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani (che ha citato espressamente la nuova Doc bergamasca Terre del Colleoni) sia di quello provinciale all'Agricoltura Enrico Piccinelli. Quest'ultimo ha evidenziato che «il vino orobico è una delle eccellenze bergamasche da valorizzare, e il Vinitaly per le nostre aziende è una vetrina irrinunciabile». Soddisfatto il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, presidente del Consorzio tutela Valcalepio: «Siamo, come sempre, uniti nella "piazza Valcalepio". Solo se facciamo squadra riusciamo ad ottenere dei risultati. La gamma dei nostri prodotti si è ampliata anche per far fronte al calo dei consumi. Bisogna trovare strade nuove per la promozione: ad esempio, puntare sull'agriturismo e sul matrimonio con la cultura e l'arte. Perché, ad esempio, non associare le mostre d'arte al Valcalepio?».

Il vicepresidente del Consorzio Valcalepio, Emanuele Medolago Albani, ha sottolineato l'importanza della nuova Doc Terre del Colleoni, il cui effetto è «determinare una crescita del prodotto grazie al fatto di essere più controllato e di migliorare l'immagine della nostra produzione all'estero, dove, tra l'altro, si sta registrando una forte crescita dei consumi». Grazie alla felice intuizione di Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Valcalepio, quest'anno «piazza Valcalepio» si è trasformata in un vero e proprio palcoscenico ispirato al Teatro Donizetti, grazie alla collaborazione con la Fondazione Donizetti che ha portato costumi d'epoca e anche una carrozza utilizzata per la rappresentazione dell'opera «L'elisir d'amore».

Gli appassionati del buon bere hanno così avuto la possibilità di degustare il meglio dell'enologia bergamasca nell'affascinante scenario del Teatro Donizetti. «Visto il gran caldo scoppiato in questi giorni – afferma Cantoni - abbiamo notato molto interesse per i nostri vini bianchi e anche per gli spumanti, visto che la Bergamasca è sempre più apprezzata anche per i suoi Metodo Classico e Metodo Italiano».

Roberto Vitali

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