Enoteca Leone: il 90°
Evento a Gazzaniga

Non poteva mancare un brindisi (con un Dorigo friulano), ma per stupire sono arrivate anche un'enorme torta e un'insegna luminosa speciale in vetrina. È tutta in discesa a Gazzaniga la corsa verso il secolo di vita dell'Enoteca Leone di Gazzaniga.

Non poteva mancare un brindisi (con un Dorigo friulano), ma per stupire sono arrivate anche un'enorme torta e un'insegna luminosa speciale in vetrina. È tutta in discesa a Gazzaniga la corsa verso il secolo di vita dell'Enoteca Leone di Gazzaniga, che ha festeggiato i 90 anni nella storica sede a pochi passi dalla chiesa parrocchiale di S.Ippolito.

Il locale, riconosciuto come Negozio Storico dalla Regione Lombardia, vive una seconda giovinezza grazie all'intraprendente competenza di Simone Cornacchia e Maria Stefania Martinelli, l'uno romagnolo con esperienze oltremanica e l'altra erede di una dinastia che ebbe in Leone Martinelli il capostipite fondatore.

«L'attività nacque nel 1921 - precisa Simone - quando Leone fondò una trattoria con alloggio di fronte alla chiesa. Alla fine degli anni '20 si presentò l'occasione di acquistare nelle vicinanze lo stabile attuale, dove aveva sede il vecchio comune. Un investimento non da poco, se si pensa che con il ricavato di oltre 67.100 lire il Comune di Gazzaniga realizzò il nuovo e attuale cimitero».

Leone fece del suo locale un punto di riferimento irrinunciabile, dove l'accuratezza del servizio si sposava con una socialità vivace, cui la famiglia Martinelli offriva con competenza il proprio contributo. Nel 1963 l'attività, rimasta in mano per qualche tempo alla moglie di Leone, Virginia Maffeis, passa al figlio Armando e successivamente alla nipote Stefania, cui si affianca nel 1999 Simone Cornacchia.

«È stata - conferma Simone - una scelta d'amore, una decisione a prima vista insensata, che nel tempo ha però unito alle soddisfazioni familiari anche quelle professionali». Se come dice il poeta «del futuro non v'è certezza», poca ce n'era nella scelta di investire su un locale periferico, in una zona dove forse bisognava prediligere il classico bar per ottenere ritorni economici.

Particolare non da poco il fatto che Cornacchia, oggi 37 anni, arrivava con un «palmares» costruito in Inghilterra in locali di grande prestigio. «Ero partito giovanissimo al Gourmet di Città Alta, ma poi avevo scelto di fare esperienza in Inghilterra, prima come semplice cameriere e poi come responsabile di sala in ristoranti di grande fama a Oxford, Birmingham e Londra. Ho lavorato da Le Gavroche e Le Manoir aux 4 Saisons, ma anche da l'Ortolan. Sono l'espressione massima della cucina francese di alto livello».

La scelta però si rivela azzeccata. «Non è stato facile, all'inizio per molti l'Enoteca appariva costosa e sofisticata. Il tempo, che è sempre galantuomo, ci ha dato ragione, ha fatto sì che la clientela, non solo di Gazzaniga, apprezzasse la nostra qualità e le nostre proposte, esaltate da un contesto familiare e da una cantina che anche strutturalmente aiuta i clienti a sentirsi a proprio agio».

Ecco allora fiorire le degustazioni, le cene a tema, una carta dei vini con almeno 600 etichette e gli incontri con produttori di gran nome. «Mercoledì 20 aprile alle 20 abbiamo in programma la serata con gli esperti della casa Giuseppe Quintarelli di Negrar, nel Veronese, dove si produce l'inimitabile Amarone della Valpolicella, posizionato all'apice dell'enologia italiana ed internazionale».

All'ombra dello storico banco di Gazzaniga, di generazione in generazione, la leggenda continua.

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