Il «Vignenote»
anche bergamasco

Parla anche bergamasco il nuovo marchio vitivinicolo nato in Franciacorta. Si chiama «Vignenote», dove «note» sta non tanto per indicare la fama e popolarità cui presto assurgerà l'azienda ma sta proprio per «note musicali».

Parla anche bergamasco il nuovo marchio vitivinicolo nato in Franciacorta. Si chiama «Vignenote», dove «note» sta non tanto per indicare la fama e popolarità cui presto assurgerà l'azienda ma sta proprio per «note musicali». Perché - qui è la filosofia aziendale - il vino Franciacorta Docg, che da questa cantina esce in cinque versioni, è e deve sempre essere una gradevole musica, pura armonia per i sensi.

E tutto, non solo il nome dell'azienda, si rifà alla musica. Il motto è «Senti che vino…». Inserita nel vasto complesso agrituristico Borgo Santa Giulia, a Timoline di Corte Franca, lungo la strada Rovato-Iseo, quindi nel cuore della Franciacorta, Vignenote è anche elegante ristorante Santa Giulia (dalla saletta riservata al salone per circa 280 commensali), è Relais delle Vigne (sette eleganti camere, per ora, cui presto se ne aggiungeranno altre otto, tutto con nomi di strumenti musicali).

Un complesso che può accogliere e accontentare tante situazioni: dall'assaggio e acquisto dei vini con visita alla cantina (sempre aperta), dalla riunione d'affari al grande matrimonio, al relax asssoluto nelle spaziose camere. L'iniziativa di questo investimento - che ha rimesso a nuovo l'antico borgo - è di un gruppo di soci, di cui fa parte la bergamasca Roberta Macario di Lovere (da poco residente a Zorzino di Riva di Solto), nominata amministratore delegato.

Responsabile della cantina e motore dell'azienda è il bresciano Massimo Bettoni. Altri due bergamaschi li troviamo in cucina: lo chef è Paolo Radici, 34 anni, di Pumenengo, suo vice è Francesco Belometti di Cologno al Serio. Dai primi assaggi, la cucina promette molto bene, bilanciando tradizione e innovazione.

Ma veniamo ai vini. Vignenote produce solo Franciacorta Docg in cinque versioni: la maggior parte della produzione è rappresentata dal Brut e dal Satèn, seguiti dal Rosé (un millesimato 2008 in questo momento), dall'Extra Dry e da un superlativo Pas Dosé (del quale è augurabile un aumento della produzione). L'enologo-capo è un francese direttore della Stazione enologica di Champagne, Dominique Leboeuf, cui si affiancano due giovani enologi, Caterina Boni e Matteo Piva.

«Ogni bottiglia, una melodia»: è un altro slogan di Vignenote, azienda alla quale non è difficile prevedere un futuro brillante. Le bottiglie di Franciacorta prodotte sono per ora 105 mila l'anno, ma con possibilità di arrivare presto a 160 mila. Tra i programmi c'è l'espansione della quota di export e la realizzazione di una beauty farm al servizio delle 15 camere.

Roberto Vitali

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