Il Mais Spinato
«sfila» a Torino

È un binomio inscindibile e vincente quello che caratterizza il mais spinato di Gandino, protagonista lunedì 29 ottobre al Salone Internazionale del Gusto a Torino, nell'ambito delle attività promosse in fiera dalla delegazione Terra Madre - Slow Food Lombardia.

È un binomio inscindibile e vincente quello che caratterizza il mais spinato di Gandino, protagonista lunedì 29 ottobre al Salone Internazionale del Gusto a Torino, nell'ambito delle attività promosse in fiera dalla delegazione Terra Madre - Slow Food Lombardia, guidata da Lorenzo Berlendis, bergamasco di Pontida. L'antico seme di Gandino, rivalutato negli ultimi anni, è molto cresciuto e non soltanto in senso figurato.

«Quest'anno – spiega Antonio Rottigni, presidente della commissione di tutela di Gandino, che fa capo a Comune e Pro Loco – raggiungeremo i 10.000 chilogrammi di granella prodotta. Un risultato impensabile quattro anni fa, quando è partito il progetto del CNR - Centro di Maisculura di Bergamo, per arrivare alla selezione conservativa del seme di fondazione. Tutto è partito con due semi reperiti presso Cà Parecia, che hanno rigerminato dopo decenni».

Lo Spinato giunse a Gandino (primo luogo in Lombardia) attorno al 1623 grazie ai mercanti di pannilana. Un primato che oggi è leva importante nella riconversione dal tessile al turistico della Val Gandino. «In questi anni .– aggiunge Rottigni – abbiamo creato il marchio De.C.O., ma soprattutto è nata una filiera unica e completa di prodotti, sui quali lavorano una decina di imprese commerciali. La farina viene macinata a pietra grazie all'ausilio di un mulino consortile installato a Palazzo Giovanelli, mentre i fornai hanno prodotto il biscotto Melgotto, dal nome volgare utilizzato per il mais».

In rapida successione sono arrivate la Spinata (una sorta di pizza proposta dal Ristorante Centrale) e la Spinetta, una galletta di mais spinato estruso. Daniela Gusmini del Baraonda di Cirano ha lanciato da poche settimane il “Fior di Spinato dark”, una variante, con pere e cioccolato di Modica lavorato a freddo, del dolce preparato con sola farina di mais. Una rarità sul mercato, apprezzata da quanti hanno problemi di intolleranze alimentari, come nel caso dei celiaci. Giacomo Zucca di Casnigo propone il Pan Spinato, fragrante michetta di farine integrali, mentre Emanuel Caleca del Centrale di Gandino aggiunge le Chiacchiere salate e l'ultimo nato: il gelato al Melgotto, creato in collaborazione con la gelateria Franca di Albino. 

«È partito, anche fra i clienti, un entusiasmante effetto emulazione – conferma Rottigni – al punto da rendere necessari e urgenti ulteriori sforzi per aumentare la produzione. È allo studio il progetto per cui, pur mantenendo a Gandino la titolarità della De.C.O., si allargherebbe agli altri comuni della Valle (Casnigo, Cazzano, Leffe e Peia ndr) il territorio di coltura». A Torino lo Spinto di Gandino verrà presentato lunedì 29 ottobre nello spazio «Turchi e Saraceni: antichi semi, nuove potenzialità», dedicato da Slow Food ai cereali di Lombardia e alle filiere corte di produzione. Ci sarà spazio anch eper il Rostrato di Rovetta, accomunato ai semi gandinesi dal progetto che ha visto inviate le due varietà seriane al Global Seed Vault alle Isole Svalbard in Norvegia, dove si salvaguardano per i posteri i semi di ogni angolo del pianeta.

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