Il settennato di Marco
gran sapori a Mozzo

Bravura e umiltà spesso non vanno d'accordo. Soprattutto tra gli chef, che sempre più numerosi amano farsi vedere in televisione per dimostrare la loro abilità, spesso solo verbale o spettacolare. Ecco invece uno chef-patron che lavora nel più stretto riserbo, senza darsi tante arie, ma con una mano ai fornelli che è felicissima.

Del resto è figlio d'arte e l'arte del far da mangiare bene l'ha appresa crescendo nella trattoria del nonno e dei genitori e poi studiando all'Istituto alberghiero di San Pellegrino. E poi ancora con l'esperienza in vari ristoranti, tra cui il tre stelle Michelin “Da Vittorio” per un paio d'anni. Scrivo di Marco Bettinelli, 39 anni, titolare con la moglie Monica del ristorante “Alessandro” (il nome del figlio primogenito), all'inizio di via Piatti, la strada principale che dalla Briantea porta verso il centro di Mozzo.

Sono già sette anni che Marco ha deciso di aprire questo locale tutto suo, lindo e accogliente. Chiaro è anche il prezzo, perché Marco è stato uno dei primi a scegliere la strada del menù guidato a prezzo prestabilito, secondo una consuetudine che si va sempre più affermando: il cliente vuole sapere prima quanto spende, vini compresi, senza sorprese.

Ecco allora che nelle serate a tema (che qui si svolgono con una certa frequenza) il prezzo viene contenuto a 25 euro tutto compreso, mentre per menù più ricchi si va dai 27 ai 30 ai 40 euro, esclusi solo spumanti, champagne e liquori. Detto del prezzo, che ha un ottimo rapporto con la qualità, diciamo della cucina. Chi conosce Marco Bettinelli sa che suo nonno Marino e poi suo padre Evelino, con la moglie Luisa, gestiscono dal 1962 il ristorante “Alpino” nella vicina Curno. Marco è cresciuto in cucina e in sala, ha studiato e imparato bene a cucinare pesci e carni, sughi e arrosti, fritti e bolliti, risotti e dolci. I suoi menù spaziano in ogni angolo della gastronomia e il risultato è sempre soddisfacente.

La tradizione bergamasca si confronta con quella marinara e i piatti di pesce non sfigurano rispetto ai casoncelli, alle paste o ai dolci fatti in casa. Così, nei menù entrano sia la scarola dei Colli di Bergamo sia i paccheri napoletani che la caponata siciliana, il salmone, la mozzarella campana di bufala e la polenta preparata con la farina dell'antico molino Innocenti di Curno.

Il ristorante Alessandro è a Mozzo, via Piatti 18, chiuso nelle sere di domenica, lunedì e martedì. 035.610.333 – 347.1131591. www.ristorantealessandro.it

Roberto Vitali

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