Gioppino tutela il vino
Scoppia la polemica

Gioppino contro Colleoni: invece del bastone e della spada, bottiglie di vino? Sarà questa rivalità il futuro dell'enologia bergamasca? Presto per dirlo, ma di sicuro c'è che, da alcuni mesi, il mondo del vino bergamasco è in fermento. L'ultima novità è del 31 gennaio.

Gioppino contro Colleoni: invece del bastone e della spada, bottiglie di vino? Sarà questa rivalità il futuro dell'enologia bergamasca? Presto per dirlo, ma di sicuro c'è che, da alcuni mesi, il mondo del vino bergamasco è in fermento. L'ultima novità è del 31 gennaio.

In un ristorante di Alzano Lombardo è stata costituita l'Associazione dei vitivinicoltori bergamaschi, con statuto e prossima iscrizione alla Camera di Commercio. Presidente è stato eletto l'avvocato Paolo Bendinelli, noto produttore di vino. La nuova iniziativa punta più in alto. E ha scelto anche un nuovo logo: non più il Colleoni, simbolo del Valcalepio, ma il Gioppino.

«Nessuna contrapposizione tra l'associazione e i consorzi: i secondi - spiega Bendinelli - nel loro operare sono regolati dalla legge e, se vogliamo, alquanto ingessati; al contrario, le prime sono associazioni molto più elastiche e libere. Vi è piena compatibilità e i fini sono diversi. La necessità della viticultura bergamasca va ricercata in una caratterizzazione, che riguarda soprattutto il Valcalepio. Bisogna con coraggio prendere atto che negli anni '60-'70 fu inventata una Doc utilizzando dei vitigni internazionali, senza ricercare una particolarità o un'espressione del territorio. Basta fare un confronto tra i risultati ottenuti nella Franciacorta, per verificare l'enorme differenza e quindi il lavoro che aspetta l'enologia bergamasca».

Dal canto suo il Consorzio Valcalepio difende scelte e azioni fatte, mentre la presidente del Moscato di Scanzo, Angelica Cuni, rimanda tutto al consiglio direttivo di giovedì prossimo. Bendinelli ha anche annunciato che la sua azienda, insieme alla «Savoldi», farà stand a sé al prossimo Vinitaly.

© RIPRODUZIONE RISERVATA