Vini austriaci della Wachau
sotto la lente dell’Ais

All’Italia, per carità, non manca nulla né in termini di paesaggi né in termini di ottimo vino.

Anche per chi è nazionalista, è stata comunque interessante (entusiasmante?) la serata-degustazione dedicata ai vini austriaci organizzata da Ais Bergamo all’hotel-ristorante «Settecento» di Presezzo. Relatore il campione Ais Nicola Bonera, con l’attenta regia della delegata provinciale Roberta Agnelli e dei suoi collaboratori. Certamente la degustazione ha dato soddisfazione all’olfatto e al palato, trasmettendo anche la voglia di programmare una vacanza in una delle zone vinicole austriache così ben descritte. In particolare, tra le 16 denominazioni austriache, Bonera si è soffermato sulla zona della Wachau, in riva al Danubio, nella parte più occidentale dell’Austria, dove si producono solo vini bianchi secchi. La regione è patrimonio Unesco per la quantità e qualità dei suoi conventi ed abbazie, quindi una visita in loco permette di unire l’arte antica all’arte del buon vino.

Degli attuali 45 mila ettari vitati austriaci (30 per vini bianchi, 15 per i rossi, questi ultimi comunque sono in crescita), la Wachau comprende solo 1.350 ettari (nemmeno il 3 per cento del territorio austriaco vitato) ed è ritenuta una delle zone più ottimali per la crescita del Riesling Renano e anche del Gruner Veltliner. Uve che danno vini dai sentori terziari, franchi, unici ed infinitamente persistenti. Da questi due vitigni sono originati i sei assaggi-degustazione proposti da Bonera. Per il Gruner Veltliner sono stati scelti i produttori F. X. Pichler annata 2012, Prager 2011 e Hirtberger 2011. La caratteristica comune di questo vitigno è il sentore di frutta bianca matura con una certa nota piccante, quasi pepata. Dal profumo stordente di quello di Prager alla morbidezza al palato del vino targato Hirtberger.

Ancor più soddisfazione – se possibile – hanno dato i tre Riesling, la cui produzione è in crescita (giustamente, vista l’unicità dei prodotti che se ne hanno). Anche qui tre produttori: Hirzberger annata 2012, Knoll 2011 e F.X. Pichler 2010. Molteplici i sentori, dai profumi disarmanti, anche sulfurei e leggermente botritizzati, sino al sentore di zafferano. Quanto ai prezzi, questi vini di importazione – ha spiegato Bonera – si possono trovare in enoteca da un minimo di 26 euro a bottiglia a un massimo di 76 euro. Non poco, quindi all’appassionato o all’intenditore resta sempre da valutare il rapporto investimento-soddisfazione. L’Associazione Italiana Sommelier di Bergamo ha in programma dal prossimo settembre lo svolgimento del corso di terzo livello che può portare al patentino di sommelier. Info [email protected] oppure [email protected].

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