Expo a misura di bimbo
tra cibo sano e tanto sport

Expo è a misura di bambino. Lo dimostrano le tante attività in programma nei padiglioni e cluster, quel senso giocoso, ma con finalità didattica, che le diverse sale espositive raccontano.

Ma Expo è a misura di bambino anche perché i piccoli ospiti hanno la precedenza: nel passeggino per esempio, evitando spesso e volentieri le lunghe code che si devono sopportare in questo periodo lungo il Decumano. E così è più facile fare il giro del mondo, estasiati davanti ai giochi di luce e di acqua dell’Albero della Vita, divertendosi sulle sedie roteanti che sembrano trottole in formato gigante.

Bambini sorpresi e appassionati, sempre in movimento o con un senso di stupore che traspare dagli sguardi. A partire da Palazzo Italia: qui il «Vivaio scuole» propone attività e laboratori che passano dal cibo all’arte, con collaborazioni altisonanti come quella di Unicef.

Basta poi attraversare la strada e arrivare al Padiglione Ue per scoprire «La Spiga d’Oro», cortometraggio animato che racconta la storia di Alex, agricoltore, e Sylvia, ricercatrice esperta in cambiamento climatico. Sono i protagonisti di una storia che vuole mandare un messaggio molto chiaro: la tradizione sposa l’innovazione, l’agricoltura sposa la scienza, aspetti che, per garantire un futuro sostenibile, non possono vivere l’uno senza l’altro. Da segnalare anche FabFood, mostra organizzata da Confindustria nel Cardo Sud.

In effetti ogni Padiglione ha le sue peculiarità: dalla scoperta di un pasto virtuale in Giappone al fascino della tecnologia di due robot che si interfacciano in Corea. Ci sono le fragole sul tetto della Spagna e le api del Regno Unito, in Germania si «parla» agli alberi e in Estonia si va in altalena. In Brasile si cammina sulla rete più famosa di Expo, in Slovacchia si testano gli occhiali della realtà virtuale per «entrare» nelle bellezze del paesaggio, mentre in Oman si racconta il ciclo di vita dei datteri e ci si tuffa in un mare di pesci digitali.

Se Coca-Cola e McDonald’s richiamano parecchi curiosi, la curiosità dei bambini è attirata anche dai copricapi degli abitanti del Vietnam e degli Emirati Arabi, affascinati dai balli e dalle musiche africane. Non manca l’effetto parco giochi, con la sfilata pomeridiana di Foody; meglio gli sbandieratori e i cortei in abiti rinascimentali che si possono incontrare in Padiglione Italia.

E poi attività che parlano degli alimenti, dell’importanza di una crescita sana, dello sport come abitudine di vita. A Expo si impara anche il valore del cibo e i più giovani restano colpiti, nella meraviglia di Padiglione Zero, dalla montagna di rifiuti riprodotta in una delle sale.

Perchè il cibo al centro di questa maestosa esposizione: cibo che viene gettato, cibo che viene implorato. Cibo da scoprire, nelle sue tante sfaccettature e ricette. Dal Perù all’Argentina, dall’Italia alla Cina. In una giornata si parte con un caffè italianissimo, si pranza in Giappone, si fa merenda in Francia, la cena si fa con una bistecca in Argentina e le patatine in Belgio. Si mangia e si riflette. In abbondanza.

Su L’Eco di Bergamo del 26 agosto due pagine di approfondimenti

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