L’aeroporto di Orio compie 50 anni
Pronta la nuova area extra-Schengen

La visita del ministro dei Trasporti Paola De Micheli: sopralluogo anche all’area in cui sorgerà la nuova stazione ferroviaria.

L’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio compie 50 anni e la ministra dei trasporti Paola De Micheli partecipa di persona alla celebrazione tagliando il nastro della nuova area dello scalo dedicata ai passeggeri extra Schengen. Il programma della giornata prevede anche un sopralluogo con l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile sull’area esterna dell’Aeroporto, dove è prevista la costruzione della Stazione ferroviaria, che farà da capolinea al collegamento tra l’aeroporto e la città di Bergamo.

Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Bergamo-Orio al Serio, fu costituita il 16 luglio del 1970 per dare vita all’attività di aviazione civile sul pre-esistente aeroporto militare costruito nel 1939. Il primo volo civile venne effettuato il 21 marzo del 1972 con il decollo di un Dc9 Itavia diretto a Roma Ciampino. Nel 1978 fu sciolto il Reparto Volo della Prima Regione Aerea dell’Aeronautica e Orio divenne interamente civile.

Nel 1999 fu superata per la prima volta quota un milione di passeggeri, e con l’arrivo di Ryanair il 14 febbario del 2002 si passò da 1,2 a 2,7 milioni in un solo anno, per arrivare a 14 milioni a fine 2019. Prima dell’emergenza Covid le destinazioni raggiunte da Orio erano 140 in oltre 40 Paesi. La nuova area non-Schengen è costata 14,4 milioni ed è parte di un piano da 40 milioni che prevede l’aumento della superficie totale a 70mila metri quadri entro il 2021.

Ad agosto, ha affermato il presidente Giovanni Sanga, Sacbo prevede di arrivare «al 50% dei voli» , perché «la pandemia non ha cancellato i nostri progetti, li ha solo rallentati».

«Quella di oggi è una giornata importante per Sacbo, per l’aeroporto, ma anche per tutti i bergamaschi. Il successo dell’aeroporto va collocato negli investimenti fatti nel corso degli anni e nel contributo delle risorse umane - ha dichiarato Sanga – . Oggi Orio al Serio genera 10mila posti di lavoro diretti e 16mila indotti, muovendo oltre 60mila posti di lavoro comprendendo anche quelli legati all’ospitalità. Prima del lockdown avevamo 140 collegamenti in 40 paesi, con 14 milioni di passeggeri annuali nel 2019. I nostri obiettivi non sono cambiati nonostante il Coronavirus». «Il collegamento ferroviario ci porterà inoltre a portare allo scalo il 30% dei viaggiatori - ha aggiunto -. E’ stato importante, nel decreto rilancio, trovare il finanziamento da 170 milioni di euro, per il collegamento da Bergamo a Orio al Serio».

«Oggi è un giorno di festa per l’aeroporto e per la città. Questo aeroporto racconta Bergamo e ha contribuito molto a fare di Bergamo quello che è oggi. Ha spalancato le finestre al mondo, in entrata e in uscita. E’ stata la leva dello sviluppo del territorio e i tanti posti di lavoro creati ne sono il segno. Questo aeroporto ha reso Bergamo una città europea» ha detto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. «Oggi guardiamo con fiducia al futuro nonostante quello che è successo questa primavera - ha aggiunto -. Bergamo è stata colpita dal virus più di altri, ma sono certo che sarà più veloce a risalire la china».

«Per il trasporto aereo nazionale c’è un futuro che dipende da noi che regoliamo. Abbiamo in pancia un nuovo regolamento che condivideremo. Regole che non penalizzeranno le scelte egli investimenti fatti con le low cost. Sarà un sistema regolato sia per il vettore nazionale che vedrà la luce quanto prima, che per tutti gli atri vettori. Il nuovo piano aeroporti significherà per Orio al Serio un rafforzamento anche sul modello del Cargo» ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, intervenendo all’evento per il cinquantesimo anniversario dalla nascita di Sacbo, la Società di Gestione dell’Aeroporto di Bergamo Orio al Serio. «Dipenderanno da noi gli investimenti legati all’intermodalità, come il collegamento ferroviario tra Bergamo e Orio che spero sia pronto entro il 2025 - ha aggiunto -. A questa si aggiungeranno le infrastrutture olimpiche e quelle legate all’alta velocità».

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