Olimpiadi/ Doping, Rogge: No al sospetto generalizzato

Olimpiadi/ Doping, Rogge: No al sospetto generalizzato "I numeri dimostrano che il sistema dei controlli funziona"

Losanna, 17 lug. (Apcom) - Sì alla tolleranza zero, no alsospetto generalizzato. E' l'opinione del presidente del Comitatoolimpico internazionale Jacques Rogge in merito al doping invista delle imminenti Olimpiadi di Pechino. Nel periodo deicontrolli a sorpresa in vista dei Giochi, Rogge si è dettoottimista sull'efficacia del programma messo a punto dall'Agenziamondiale antidoping (Wada) e dalle autorità dei vari Paesi. "Nonlavoriamo Paese per Paese, ma sport per sport. E per ognidisciplina, gli esperti seguono le evoluzioni delle performance edei parametri sanguigni degli atleti", ha spiegato il numero unodel Cio.Ma i tanti record del mondo ottenuti in alcune discipline, comeil nuoto, non devono, secondo Rogge, portare a forme di "sospettogeneralizzato. Questo va evitato - ha sottolineato - ci sono deifattori che sono assolutamente obiettivi: abbiamo avuto quasiventi record del mondo nel nuoto nel 2008, è chiaro che sonodovuti ai nuovi costumi. Quando Alain Bernard ha battuto uno deisuoi record, un altro atleta ha espresso dei dubbi. All'indomani,poi, un altro ha battuto lo stesso primato. Bernard è miglioratomolto e approfittato dei nuovi costumi, questo è tutto". E glialtri sport? "Non bisogna dimenticare - ha osservato Rogge - chesiamo nell'anno olimpico e gli atleti si preparano megliorispetto alle altre stagioni. Questo non vuol dire che non cisiano dei truffattori, ma non si può nemmeno dire che tutto èmarcio".Il presidente del Cio ha ammesso che "ci sono delle forme didoping che non possono ancora essere scoperte". "Lo diciamochiaramente - ha spiegato - noi scopriamo tutto ciò che èscientificamente possibile scoprire prima e durante lecompetizioni. A chi dice che la lotta al doping non funzionarispondiamo che basta guardare le cifre: 26 positivi ad Atene, 11a Torino. Questo vuol dire che il sistema, pur non essendoperfetto, funziona". Da parte di Rogge c'è grande fiducia nellaCina. "Hanno fatto dei grandi passi avanti, come ha notato ancheDick Pound (ex presidente Wada, ndr). Hanno fatto oltre 10.000test lo scorso anno, e hanno deciso di punire molto severamentegli atleti positivi. Inoltre, - ha concluso - la qualità dellaboratorio dove si analizzeranno i test è eccellente".(fonte Afp)

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