Olimpiadi/ Ginnastica e veleni, coach Liukin contesta giurati

Olimpiadi/ Ginnastica e veleni, coach Liukin contesta giurati Il padre della statunitense accusa la giudice australiana

Roma, 19 ago. (Apcom) - Dopo le perplessità sulla reale età dialcune ginnaste cinesi ed i veleni azzurri seguiti alla finalemaschile degli anelli, con Andrea Coppolino quarto e a suo dire"derubato" di una medaglia di bronzo, la ginnastica alleOlimpiadi di Pechino continua a sollevare polemiche e ombre.Nell'occhio del ciclone ancora gli atleti di casa, accusatinuovamente di godere di un occhio di riguardo da parte del tavolodei giurati.Valeri Liukin, padre e coach della statunitense Nastia Liukin,ha tuonato dopo il secondo posto ottenuto dalla sua ragazza nellafinale femminile delle parallele asimmetriche. L'oro andato allacinese He Kexin (già sospettata da diversi organi di stampastatunitensi di non avere ancora compiuto i 16 anni richiesti dalCio per l'iscrizione alle competizioni di ginnastica dei Giochi)secondo papà Valeri è frutto di una reiterata avversione deigiudici australiani nei confronti della giovane Nastia."E' andata così anche negli ultimi tre Mondiali. La nazione deigiudici è la stessa, non voglio dire di più", ha detto ValeriLiukin all'edizione online del quotidiano Sydney Morning Heraldriferendosi ai giurati australiani, a suo dire particolarmenteseveri con la figlia: "Perchè l'Australia non dovrebbe apprezzarele ginnaste americane? Andate a chiederlo a lei", ha aggiuntoriferendosi alla giurata australiana Helen Colagiuri, "io non neho idea". Il coach della statunitense, vincitrice della medagliadi argento, ha contestato in particolare il ricorso dei giudiciad una complessa formula di tie-braking che ha consentito diassegnare l'oro alla cinese He nonostante la ginnasta asiaticaavesse completato la finale con lo stesso identico punteggiodella Liukin (16,725).

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