Torna l'Asteroid Day, tanti eventi tra scienza e divertimento

Torna l'Asteroid Day: il 30 giugno è infatti la giornata internazionale indetta dalle Nazioni Unite per aumentare la consapevolezza sugli asteroidi e la necessità di sorvegliare quelli potenzialmente pericolosi per la Terra. Tante le iniziative in Italia e nel mondo per la nona edizione di questo evento che ricorda il disastroso impatto dell'asteroide di Tunguska, in Siberia, avvenuto il 30 giugno del 1908.

Il cuore delle celebrazioni è in Lussemburgo, dove ha sede l'Asteroid Foundation: il 30 giugno vengono organizzate letture, incontri con ricercatori, happy hour dedicati ai 'sassi cosmici' e incontri con gli astronauti, compreso l'italiano Paolo Nespoli. Il primo luglio, poi, ci sarà un vero e proprio festival per il grande pubblico dedicato agli asteroidi, con scienziati, ingegneri, imprenditori e astronauti.

Una dozzina gli appuntamenti previsti in Italia, dalla Valle d'Aosta a Reggio Calabria, coordinati dall'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project.

A Bologna, per esempio, si terranno iniziative e incontri a cura di 'Sorvegliati spaziali', coordinato dalla ricercatrice Daria Guidetti dell'Istituto Nazionale di Astrofisica. L’evento culminerà alle 18 con una tavola rotonda con ricercatori Inaf e proiezioni di scene del film 'Don’t Look up'. All’incontro parteciperà anche la cagnolina Pimpa che ha permesso il ritrovamento della meteorite a Cavezzo nel 2020, grazie ai calcoli della rete Prisma dell’Inaf. Infine, tra il pubblico della tavola rotonda verranno estratti tre fortunati che riceveranno una meteorite in omaggio.

La sera invece trascorrerà in musica presso il planetario de l’Unione Sarda a Cagliari, dove l’astrofisico Manuel Floris condurrà il pubblico in un viaggio fra asteroidi, stelle, nebulose e galassie, accompagnato dalle canzoni dei Queen.

A chiudere le celebrazioni, il 6 luglio alle ore 22, sarà una sessione osservativa in streaming dell'asteroide 2019 LH5, con commento dal vivo a cura dell’astrofisico Gianluca Masi.

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