Usa 2008/Gran Bretagna,chiunque vinca Londra resterà ponte con Ue

Usa 2008/Gran Bretagna,chiunque vinca Londra resterà ponte con Ue Per Professor Reynolds: nessuna sterzata nella "special relation"

Roma, 1 nov. (Apcom) - Alleato numero uno degli Stati Uniti nellaguerra al terrorismo e nel teatro iracheno e afgano sotto laguida Blair, la Gran Bretagna di Gordon Brown sembra essersigradualmente smarcata da quella "special relation" transatlanticacostruita sulle macerie della seconda guerra mondiale. GordonBrown si era insediato da solo qualche settimana a Downing Streetquando ha dato il via libera al graduale ritiro delle forzebritanniche dal sud Iraq, argomento su cui il partito Labour siera lacerato e che aveva segnato il tramonto del suo predecessoreTony Blair. Sebbene il disimpegno fosse previsto, la tempestivitàdell'annuncio - confermato peraltro nel primo incontro con GeorgeW. Bush a Washington - ha sottolineato l'impegno del premierbritannico nel definire un nuovo stile nelle relazionianglo-americane.Secondo il professore di Relazioni Internazionalidell'Università di Cambridge, David Reynolds, tuttavia lerelazioni tra Stati Uniti e Gran Bretagna non subirannoun'ulteriore virata, sia che vinca il candidato democraticoBarack Obama o quello repubblicano John McCain. "La Gran Bretagnaè certamente un alleato importante, ma uno fra i tanti, non pensoche ci saranno cambiamenti fondamentali nelle relazionitransatlantiche" ha spiegato Reynolds, raggiunto al telefono daApcom."Il vero vincolo era tra Bush e Blair - precisa il professore diCambridge, autore di "The Creation of the Anglo-AmericanAlliance, 1937-1941". "Il governo Brown è stato certamente piùcauto nel sostenere la politica estera di George W. Bush. Pensoche sia sull'Iraq che sull'Afghanistan, la Gran Bretagna vorrebbevedere un cambiamento di gestione. Chiunque vincerà le elezioni,Obama o McCain, dovrà rivedere le sue posizioni sulle guerreall'estero".Certamente il futuro delle relazioni tra gli Usa post Bush e laGran Bretagna è strettamente legato anche all'avvenire delgoverno di Londra, che entro il maggio 2010 sarà sottoposto altest elettorale che potrebbe venire anticipato al 2009. Sebbenenelle ultime settimane il Labour abbia macinato costanticonquiste, il divario con i conservatori resta comunque ampio (adoggi nove punti percentuali). A definire le relazionioltreoceano, infatti, non è il solo Brown ma anche il suogabinetto, a partire dalla sua vice Harriet Harman tra le piùacerrime detrattrici della guerra in Iraq. La strada alleelezioni è lunga e non si può escludere a priori un cambio dileadership, per non parlare poi di un ritorno dei conservatori,che con Margaret Thatcher sancirono forse l'apice nelle relazionitra Downing Street e la Casa Bianca, dove all'epoca sedeva RonaldReagan."Il Regno Unito ha sempre svolto il ruolo di ponte tra l'Europae gli Stati Uniti e Brown continuerà a giocare questa parte" haspiegato Reynolds, aggiungendo al tempo stesso però chedifficilmente ci sarà un "drammatico cambio di leadership sullascena internazionale" malgrado Gordon Brown sia in queste ultimesettimane progressivamente cresciuto sullo scacchiere europeo.Grazie al suo interventismo nella gestione della crisi delsistema finanziario - che certamente ha già cambiato i rapportidi forza tra Stati Uniti e Europa - Brown si è guadagnato iltitolo di "locomotiva" dei 27 e con questo riconoscimentogiungerà al G20 di Washington del prossimo 15 novembre, forte delconsenso dei colleghi europei e con in tasca le proposte perriformare il Fondo monetario internazionale.Il baricentro delle relazioni tra Londra e Washington pare insostanza essersi spostato gradualmente nel corso degli ultimianni, prima con il fallimento statunitense nella politica esterae poi nella disfatta del suo sistema finanziario. Reynolds peròconsidera che "gli interessi comuni vanno oltre la sferapolitica. I rapporti tra Stati Uniti e Gran Bretagna sarannosempre molto stretti a prescindere da chi siede alla Casa Bianca:dietro le quinte ci sono interessi militari e strategici chevanno ben oltre colori di partito".

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