Due sedie per un centesimo

di Giorgio Gandola
Rimosso. Il dirigente della sede Inps dalla quale era partito il bollettino per il pagamento di un centesimo di euro è stato destinato ad altro incarico.

Rimosso. Il dirigente della sede Inps dalla quale era partito il bollettino per il pagamento di un centesimo di euro è stato destinato ad altro incarico. Dopo la denuncia del pensionato di Riccione che ha ricevuto il grottesco sollecito, l'istituto simbolo della burocrazia pubblica ha impiegato 24 ore per far sapere: a) che l'operatore verrà sanzionato; b) che il dirigente responsabile è stato rimosso. Velocità incredibile che vorremmo cronometrare per le pratiche dei cittadini o per lo smaltimento code nelle sedi in orario d'ufficio. Velocità che nasconde una certa coda di paglia e che dimostra una nuova attitudine di comunicazione: il vento è cambiato e neppure il moloch della pubblica amministrazione si può più permettere facilmente bizantinismi, lentezze, ottusa implacabilità.

La denuncia del signor Casali - 84 anni, comparso su tutti i giornali l'Italia con l'assurdo bollettino in mano - si è tramutata in una risata che ha impedito all'Inps di mantenere un algido silenzio di fronte alla vicenda. L'istituto si è attenuto alla legge: sotto i 12 centesimi non si può chiedere rimborso, quindi ha ritenuto di avere tutto il diritto di procedere con la sanzione disciplinare. Ma più che trasgredire la regola, chi ha inviato quel bollettino ha calpestato il buon senso che dovrebbe sempre accompagnare per intero i gesti dello Stato. Questo anche se sul foglio di accompagnamento c'era scritto: «Il debito può essere sottoposto a rateazioni».

Giorgio Gandola

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