Guardie e ladri a Valtesse

di Andrea Valesini
Guardie a caccia dei ladri. Nel quartiere di Valtesse i cittadini vittime di una serie di furti a raffica vogliono assoldare vigilantes per pattugliare il quartiere quando scende il buio.

Guardie a caccia dei ladri. Nel quartiere di Valtesse i cittadini vittime di una serie di furti a raffica vogliono assoldare vigilantes per pattugliare il quartiere quando scende il buio. A Parre invece i residenti si sono organizzati da soli, istituendo «gruppi di autocontrollo»: 52 le adesioni di volontari. Il tentativo della «giustizia fai da te» ritorna ciciclamente.

Questa volta però il fenomeno non ha alcuna coloritura politica, niente a che vedere con il tentativo poi fallito delle ronde di stampo leghista. Le cronache raccontano dello stillicidio di furti in abitazioni, una violazione del luogo più intimo che abbiamo, la casa, e del bene che in tempo di crisi è tra le poche certezze materiali rimaste. Il lavoro è precario, i risparmi vengono erosi e restano solo le mura amiche a proteggerci fisicamente da un mondo che per tanti è diventato sempre più un ambiente portatore di incertezze e oscuro.

La «giustizia fai da te» denuncia una sfiducia verso le istituzioni, verso la giustizia dello Stato alle prese con i tagli che non hanno risparmiato nemmeno le forze dell'ordine. Perfino il bottino dei ladri di questi tempi si assottiglia. Non per la povertà crescente ma perché «nessuno ormai tiene più niente di valore in casa per paura dei ladri» come dice una residente di Valtesse. Chiudersi in casa e lasciare le strade a vigilantes e «gruppi di autocontrollo» è una tentazione comprensibile. Ma il furto più grave è quello della fiducia, un campanello d'allarme che sta suonando nelle nostre comunità.

Andrea Valesini

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