Fuori uno

«Donald Trump ed io abbiamo moltissimi punti in comune». Tranne il giorno e l’ora verrebbe da dire a Matteo Salvini, visto che il parrucchino più gettonato per la Casa bianca spergiura di non averlo voluto incontrare. E mente. Esistono due foto che testimoniano la presenza del leader della Lega alla convention repubblicana di Filadelfia: la prima mostra Salvini fra due supporter del candidato americano recanti un cartello che inneggia ad un’America di nuovo grande, la seconda addirittura i due affiancati in posa.

E inconfondibili. Trump con la sua fetta di polenta in testa, il sorriso stereotipato e il pollice della mano destra dritto nell’ok, il gesto più classico dei cowboy. Salvini un filo emozionato, con camicia sbottonata sotto cravatta allentata e fatidico fazzoletto verde nel taschino della giacca. Il dubbio che il tycoon americano non si sia accorto di avere al suo fianco un politico italiano di prima fila fa capolino nelle menti più maliziose, ma è smontato dallo stesso Salvini in un’intervista a Repubblica.it: «La cosa mi fa molto ridere, ci sono almeno una dozzina di mail di preparazione a quell’incontro».

Eppure le dichiarazioni di Trump a The Hollywood Reporter sono definitive: «Mai conosciuto, non c’è nessun terreno comune da esplorare». Ce ne faremo tutti una ragione, sta di fatto che The Donald conferma di essere meno affidabile di Paperoga e che Salvini dovrà rivedere la lista degli alleati planetari. Fino a ieri diceva: «Insieme a Trump, Le Pen, Putin e gli austriaci stiamo scrivendo una pagina storica». Fuori uno, il più grosso.

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