I malleoli
di Berlusconi

Un indizio è un indizio, e due indizi sono una coincidenza. Lo faceva dire Agatha Christie all’ispettore Poirot nei suoi romanzi e vien da ripeterlo nell’osservare la coincidenza che unisce il decaduto Silvio Berlusconi di oggi al Cavaliere di poco più di sette anni fa.

Era il 18 novembre del 2007 e in piazza San Babila a Milano Berlusconi lanciò, abbarbicato sulla portiera di un’auto, il celeberrimo «discorso del predellino» fondando di fatto il Partito delle Libertà, che qualche mese dopo avrebbe vinto le elezioni riportandolo per la terza volta alla Presidenza del Consiglio. Quel predellino è ormai un lontano ricordo, e a distanza di qualche anno è diventato un inciampo, tanto che Berlusconi si è procurato, scendendo dall’auto, una frattura al malleolo.

Un Cavaliere… in discesa, che non ha più la forza di raccogliere il centro e la destra, ma anzi liquida come estremista e velleitario il leghista Salvini e lascia intravedere anche un ultimatum a Inzaghi, mister dell’amato Milan, pure in costante discesa. Solo indizi, o meglio coincidenze, come quella che vedrà protagonista il Cavaliere l’8 marzo. È la data fissata per la fine anticipata, per buona condotta, del periodo di assegnazione ai servizi sociali.

Lui, protagonista delle notti di Arcore e benefattore di Ruby, Minetti e Olgettine, si troverà a festeggiare nel giorno in cui sventoleranno le mimose, con riviste, tg e social network pronti ad orchestrare il fuoco d’artiglieria dei sacrosanti diritti dell’altra metà del cielo. Corsi e ricorsi della storia politica, dell’informazione e dell’attualità: sono le infinite sfumature di Silvio Berlusconi.

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