Il debito? Non esiste più

di Giorgio Gandola

«La priorità dell’Italia non è più ridurre il debito, tagliare il deficit sarà difficile». Lo dicevano Andreotti e Pomicino negli anni d’oro dell’ esplosione della spesa pubblica. E che lo ripeta con una certa nonchalance il ministro dell’Economia, Padoan, alla vigilia dell’autunno caldo, lascia molto perplessi.

«La priorità dell’Italia non è più ridurre il debito, tagliare il deficit sarà difficile». Lo dicevano Andreotti e Pomicino negli anni d’oro dell’ esplosione della spesa pubblica. E che lo ripeta con una certa nonchalance il ministro dell’Economia, Padoan, alla vigilia dell’autunno caldo, lascia molto perplessi.

Per due motivi: la virata del governo sulle strategie per rientrare dall’enorme passivo è sorprendente e la frenata sulla spending review dello Stato somiglia a un tradimento. Che senso ha costringere i cittadini a stringere la cinghia per cinque anni motivando il sacrificio con l’estrema necessità e poi - quando toccherebbe alla politica e alla pubblica amministrazione - uscirsene con la frase: «La priorità non è più ridurre il debito»?

Nessuno e infatti l’intervista concessa a Repubblica è destinata a suscitare più di un malumore. Troppo facile impiombare le ali dei contribuenti e poi fermarsi sulla soglia del Palazzo per manifesta incapacità d’intervento.

E i vitalizi, e le pensioni d’oro, e gli stipendi dei dipendenti ministeriali più alti di quello del Capo dello Stato, e i rimborsi spese a pioggia, e la cura dimagrante a una burocrazia pervasiva che immobilizza le imprese e costa alla comunità 30 miliardi l’anno?

Per il ministro sono dettagli. «La riforma prioritaria è quella del lavoro e dobbiamo attuarla con una politica espansiva». Giusto, ma ci sembra persino più semplice attuarla reinvestendo i denari derivati dalla spending review dello Stato in iniziative favorevoli alla ripresa. Invece il Palazzo non si tocca più. Ma Padoan ha avvertito Renzi della simpatica novità a favore della casta e dei suoi clientes? Speriamo di avere capito male.

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