Quel treno di sprechi

Diecimila euro spesi in ristoranti, tremila in profumerie, cinquemila in farmacie, novemila in abbigliamento, diciassettemila in quadri, una cifra non identificata nel gioco del poker online e 20 euro in un negozio di «servizi e toeletta per animali domestici».

La lista lunga come un Orient express fa parte dell’inchiesta dei carabinieri di Milano sui rimborsi ai dirigenti delle Ferrovie Nord che qualche giorno fa ha fatto capolino sui media.

I contorni sono ancora sfumati, è presto per attribuire responsabilità, ma a naso gli acquisti e i servizi non sembrano essere funzionali al lavoro - pure se organizzativo e di rappresentanza - in campo ferroviario. E possiamo immaginare i rivolgimenti intestinali dei pendolari che ogni mattina devono lottare sulle tratte più scomode con l’affollamento, i ritardi, il caldo, il gelo, le infiltrazioni d’acqua e qualche volta un’ingiustificabile sporcizia. Detto questo, sarà interessante sapere nel prosieguo dell’inchiesta quanto possa essere giustificabile una partita di poker online. O ancora il pagamento delle multe con i fondi della società. Tante multe, decine di migliaia di euro di multe, che dovrebbero essere pagate da chi le prende. Binario rovente dalle parti di piazza Cadorna e presumiamo imbarazzo palpabile.

Al di là di questo, dobbiamo ricordare la sentenza del tribunale di Aosta che mandava assolti i consiglieri regionali perchè «il fatto non sussiste». Insomma, non sapevano che quei rimborsi erano illegittimi, quindi se la sono cavata con uno zero a zero. Il presidente Norverto Achille ha spiegato: «Fnm è una società quotata in Borsa e macina utili». Ne siamo lieti, soprattutto è una società che per il 57,5% appartiene alla Regione Lombardia, quindi macina soldi di tutti.

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