(R)Assicurazioni

È colpa nostra. È colpa degli automobilisti normali - quelli che non vanno a cento all’ora in città ma neppure provocano processioni mariane in tangenziale.

Quelli che non parcheggiano in doppia fila, ma qualche volta prendono la multa dall’autovelox viaggiando a 73 all’ora su una strada che sembra un autodromo – se le assicurazioni costano così care. Questo dettaglio ci mancava, ma adesso l’abbiamo scoperto. Lo spiegano le stesse compagnie, che stigmatizzano l’indisciplina italiana e le imputano un fatto increscioso: la polizza auto che moltissimi cittadini stanno rinnovando proprio in questi giorni si paga il 40% in più che nel resto d’Europa, a cominciare da Paesi omologhi come Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna. Loro se la cavano con 281 euro di media, noi dobbiamo sborsarne 526. Ai motociclisti non va meglio: 279 euro in Italia, 150 all’estero.

Le compagnie vorrebbero fortemente abbassare i prezzi, ma per colpa nostra non possono farlo. Noi fingiamo di crederci e prendiamo atto dell’indisciplina, che si concretizza soprattutto negli incidenti per guida con il cellulare all’orecchio senza auricolare e per il non-uso delle cinture di sicurezza posteriori. Poi c’è il vizietto delle frodi.

Senza voler intervenire in un campo non nostro, ci permettiamo di far notare che pagare quasi il doppio che nel resto d’Europa è clamoroso e che non basterebbero le cinture di sicurezza di un carro armato per incatenare l’indignazione della gente. Quanto alle frodi, basterebbe non cascarci e saper distinguere – come fanno a Parigi, a Berlino e a Madrid – un furbetto da un cliente.

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