ecocafe / Valle Seriana
Giovedì 28 Giugno 2012
Sabato la tappa a Castione:
«Qui servono nuove idee»
«L'Eco café» sarà a Castione sabato, in occasione della grande manifestazione di tiro con l'arco. Anche in questo caso sarà l'occasione per parlare con la gente, per raccontare il territorio. Abbiamo già cominciato a farlo.
Racconta: «Sette anni fa abbiamo rilevato questo bar in centro, ricordo che era novembre, eravamo saliti quassù e avevamo visto che il locale era in vendita. Abbiamo completamente cambiato vita: io mi occupavo di "budget", di bilanci di manutenzione in una multinazionale chimica americana. Sono di Mozzanica. Siamo venuti su io e tutta la famiglia, abbiamo completamente cambiato vita. Di Castione ci piaceva la posizione, ci convinceva il clima, l'aria che si respira. Qui si sente l'ossigeno, si sente l'odore dell'aria, Castione è un gran bel posto, per tanti anni è stata la meta di villeggianti milanesi perché era il posto più vicino e il più bello, in questa splendida conca della Presolana. È stato facile riempire Bratto e Dorga di palazzine e villette. Guadagni facili. Adesso la sfida è diversa, adesso bisognerebbe cominciare a fare turismo sul serio, non con i mattoni. Con le idee. Bisogna aprire la mente, allargare le vedute, collaborare tutti quanti, esercenti, commercianti, amministratori, cittadini. Invece mi sembra che ognuno vada per la sua strada».
Isolamento
«C'è un senso di isolamento, ognuno per sé. Troppe beghe, troppi conflitti, anche a livello amministrativo. La prima cosa da fare a mio avviso è rivedere la politica degli affitti, bisogna rendersi ben conto dei tempi di crisi che viviamo: è necessario abbassare le richieste per non avere tanti appartamenti vuoti. E non si può continuare in maniera anacronistica a chiedere l'affitto mensile. Sono formule antiche, superate dalla realtà. Oggi le famiglie possono fare magari soltanto una settimana e allora bisogna andare incontro a queste esigenze. È necessario un cambio di mentalità. E poi c'è la questione della colonia Dalmine, altro elemento di grande rilevanza per lo sviluppo di Castione. Castione, Bratto e Dorga continuano ad avere dalla loro parte l'ambiente, la natura, il clima. Ma non è più sufficiente».
Pensionati
Evandra e Gianni Ferrazzi vengono da Milano, sono fedeli villeggianti di Castione, da quarantadue anni. Dicono: «Per noi pensionati il posto è ideale, ma per le famiglie e per i giovani occorrerebbe qualcosa di più. Quando siamo arrivati noi, nel 1969, d'estate qua era pieno di bambini... Per i giovani sarebbe necessaria un'animazione costante, animatori che favoriscano lo stare insieme dei ragazzi, il formarsi delle compagnie. Le attrezzature ci sono anche, le strutture pure. Ma non vengono sfruttate in maniera adeguata. Nostra nipote che ha quattordici anni non vuole più salire a Castione. E per le famiglie pure servirebbero servizi, riferimenti in più».
C'è sintonia fra i villeggianti. Patrizia e Claudio Rossi vengono da Milano da vent'anni, sottolineano l'importanza dell'animazione per i ragazzi, la necessità di una maggiore «attrattività» da parte del paese. Elena Ferrari invece è di Castione, ha ventinove anni e una bambina di quaranta giorni. Dice: «Questo è un paese dormitorio, un paese dalle tante case vuote, molte si riempiono soltanto per una settimana a Ferragosto. Castione a mio avviso deve fare delle scelte, diventare più vivibile. Prendiamo la strada principale a doppio senso di circolazione: per residenti e villeggianti diventa pericoloso passeggiare, bisognerebbe rendere stabile il senso unico e talvolta "osare" persino l'isola pedonale. E poi bisognerebbe valorizzare il nostro patrimonio di sentieri e di boschi».
Gabriele Ferrari ha diciotto anni, gioca a rugby, va a scuola, dice: «Non ci sono sufficienti iniziative per i giovani, ho l'impressione che si pensi soprattutto alle persone di una certa età. Vede, sul territorio abbiamo anche parecchie strutture, penso al centro sportivo, ai tanti campi da tennis, alla palestra di roccia. Ma come residente penso di potere dire che non vengano fatte conoscere abbastanza, che non gli si dia il giusto valore, che non vengono sfruttate. C'è una certa stagnazione, anche fra noi giovani. Penso alle proposte della parrocchia per i giovani, spesso c'è una scarsa adesione, come se non ci fosse interesse».
L'impressione che ognuno si interessi del suo orticello, a tutte le età, come se non ci fosse una coesione sociale capace di portare a proposte interessanti anche nei riguardi della villeggiatura, del turismo. Dice Carla Medici, titolare della bottega dell'Artigianato: «Si possono dire tante cose, ma la realtà è che c'è una crisi profonda che riguarda tutti quanti, la realtà è che le famiglie non hanno possibilità, non hanno soldi, che i giovani preferiscono prendere un volo low cost piuttosto che venire a Castione. Non è più come trent'anni fa, adesso è tutto più difficile. Ma teniamo duro».
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