Giacinto Facchetti

Un grande campione dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Così era Giacinto Facchetti, nato a Treviglio il 18 luglio 1942, calciatore (difensore) della Grande Inter e capitano della Nazionale, scomparso a 64 anni, il 4 settembre 2006. Sposato, padre di quattro figli - due maschi e due femmine -, Giacinto era cresciuto nel settore giovanile della Trevigliese, per passare all’Inter (scoperto da Helenio Herrera per il quale sarebbe diventato una colonna fondamentale dei nerazzurri) dove esordì in serie A il 21 maggio 1961 nella partita Roma-Inter, finita 2-0 a favore dell’Inter. Nelle file dell'Inter Facchetti disputò l'intera carriera calcistica, durata fino alla stagione 1977-78. Con la maglia nerazzurra, cui era stato fedele dal’'inizio alla fine, abbandonandola soltanto per indossare quella azzurra, Giacinto conquistò quattro scudetti (tre con alla guida Herrera e uno con Invernizzi), due volte la Coppa dei Campioni (1964, 1965) e due la Coppa Intercontinentale.. In Nazionale (debutto il 27 marzo '63 in Turchia-Italia 0-1) disputò 94 partite, conquistando un titolo europeo (1968) e il secondo posto al Mondiale messicano del 1970. Dopo la carriera sul campo, abbracciò quella di dirigente sportivo. Colpito da un tumore, morì il 4 settembre 2006 a Milano. Alla sua scomparsa, Massimo Moratti, patron dell’Inter, gli scrisse questa toccante lettera: ”Questa è la lettera di Massimo Moratti a Giacinto Facchetti « Caro Cipe, non sono riuscito a dirti quello che volevo, per paura di farti capire che il tempo era inesorabile e la malattia terribile. Scusami, ma credo che ti debba ringraziare soprattutto per la pazienza che hai sempre avuto con me. Per i tuoi occhi che sorridevano, fino alla fine, ai miei entusiasmi o all’ironia con cui cercavo di superare insieme a te momenti difficili. Pochi giorni fa, pochissimi, mi parlavi con un filo di voce - e con l’espressione di chi ti vuole bene - dell’Inter, proiettando il tuo pensiero in un futuro che andava oltre le nostre povere, ignoranti, possibilità umane. Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace. Fantastico. Non ne era capace la tua grande dignità, non ne era capace la tua naturale onestà, la sportività intatta dal primo giorno che entrasti nell’Inter, con Herrera che ti chiamò Cipelletti, sbagliandosi, e da allora, tutti noi ti chiamiamo Cipe. Dolce, intelligente, coraggioso, riservato, lontano da ogni reazione volgare. Grazie ancora di aver onorato l’Inter, e con lei tutti noi”

I NUMERI DI FACCHETTI
Coppa dei Campioni nel 1964 e nel 1965 Campionato italiano nel 1963, 1965, 1966 e 1971 Campione Europeo 1968 Vice Campione del mondo 1970 Coppe Intercontinentali e Coppa Italia Con l’Inter in 634 partite realizzò 75 gol Nel 1965-1966 primo difensore italiano a segnare 10 reti in un campionato Espulso solo una volta nell'arco di tutta la sua carriera, per proteste. In Nazionale esordio il 27 marzo 1963: Turchia-Italia 0-1 94 partite con la Nazionale Dirigente accompagnatore dell'Italia al Campionato mondiale di calcio 1978 in Argentina. Rappresentante all'estero per l'Inter, Vicepresidente dell'Atalanta, Direttore Generale, vicepresidente e presidente dell’Inter

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