Dai bimbi resistenti alla malaria
nuove ipotesi per trovare un vaccino

Il segreto per creare un vaccino efficace contro la malaria potrebbe nascondersi nelle «doti innate» di bimbi per natura immuni alla malattia, bimbi che producono un anticorpo in grado di annientare il parassita.

Il segreto per creare un vaccino efficace contro la malaria potrebbe nascondersi nelle «doti innate» di bimbi per natura immuni alla malattia, bimbi che producono un anticorpo in grado di annientare il parassita.

In uno studio oggi su Science ricercatori Usa hanno dimostrato che quell’anticorpo, iniettato in topi, protegge gli animali dalla malaria.

La ricerca è stata coordinata da Jake Kurtis del Rhode Island Hospital e docente presso la Brown University School of Medicine. Lo studio è partito dall’esame di campioni di sangue di 1000 bambini in Tanzania. Il sei per cento di questi bimbi risultava naturalmente resistente alla malaria, in quanto pur vivendo in zone dove il parassita è diffusissimo, non si ammalava.

Gli esperti hanno «passato al setaccio» il sangue dei bimbi e scoperto che, rispetto agli altri bimbi suscettibili alla malattia, quelli immuni presentavano degli anticorpi specifici nel sangue. Andando a studiare in laboratorio gli anticorpi, gli esperti Usa hanno scoperto che tali molecole sono in grado di intrappolare il plasmodio (il parassita malarico) nel sangue prima che esso vada ad attaccare gli organi del corpo, quindi ad uno stadio di sviluppo congeniale alla sua eliminazione.

Il passaggio successivo è stato di usare gli anticorpi su topolini e vedere se divenivano resistenti, quindi immuni, alla malaria. Così è stato: i topolini «vaccinatì con l’anticorpo hanno raddoppiato le chance di sopravvivere all’infezione e presentavano concentrazioni di parassita nel sangue ben 4 volte inferiori a quelle dei topi non traattati.

Adesso bisogna compiere studi su scimmie e poi su esseri umani per scoprire la reale portata di questa scoperta, conclude con cautela Kurtis.

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