L’operazione Ferrero, tra business e tradizione
MONDO. Nel silenzio strategico che precede i grandi colpi d’autore, Ferrero ha messo a segno l’ennesima acquisizione.
MONDO. Nel silenzio strategico che precede i grandi colpi d’autore, Ferrero ha messo a segno l’ennesima acquisizione.
MONDO. Nell’ottobre 2016 in Svezia nasceva la società Northvolt, alla guida c’erano due ex manager di Tesla, Peter Carlsson e Paolo Cerruti, «con la missione - spiegavano - di costruire la batteria più verde del pianeta così da rendere possibile la transizione europea verso l’energia rinnovabile».
MONDO. Diventa sempre più complicato interpretare, tra annunci, correzioni di rotta e retromarce, le intenzioni di Donald Trump. Questo vale ormai in tutti i campi ma soprattutto nella politica estera. I due casi più eclatanti sono quelli che stanno dividendo il mondo: l’invasione russa dell’Ucraina e le guerre di Israele in Medio Oriente.
MONDO. Un’America aggressiva, un’Europa fino a ieri disarmata e che adesso, con Ursula von der Leyen, promette lo scatto di reni in quel «dobbiamo essere forti».
MONDO. Se vedete qualcuno che si frega le mani, quasi sicuramente è uno dei molti che l’avevano detto: Trump e Musk insieme non possono durare, sono destinati a litigare e a scornarsi.
MONDO. Basta sedersi ai tavolini di uno dei bar o dei ristoranti, siti a ferro di cavallo sulla piazza del Municipio a Tallinn, che si comprende di essere in una delle società più avanzate tecnologicamente al mondo: il wi-fi è gratis, senza password ed è velocissimo.
MONDO. Entrare nella testa di Trump è un esercizio un po’ arbitrario, considerando il carattere del personaggio: è però un tentativo per capire la natura dei nuovi poteri, nella stagione delle emozioni forti e del pensiero debole, che oggi orientano il sentimento dell’opinione pubblica.
MONDO. La telefonata tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin è stata accolta come una piccola svolta diplomatica, complice il fatto che i due avevano interrotto ogni contatto da più di tre anni.
MONDO. Svezia e Finlandia hanno appena aderito all’Alleanza atlantica dopo essere state, per decenni, Paesi neutrali. Logicamente la Russia ha iniziato a riposizionare le sue infrastrutture militari nella zona nord-occidentale del continente.
MONDO. Lo sforzo regolatorio e diplomatico per una «global minimum tax», o tassa minima globale, si è messo in moto una quindicina d’anni fa. Allora l’Ocse, organizzazione internazionale che unisce i Paesi di antica e consolidata industrializzazione (tra i quali l’Italia), ritenne giustamente di dover porre un freno al trasferimento di utili aziendali verso giurisdizioni con una imposizione fis…
MONDO. Possedere la bomba atomica è ormai per le autocrazie e per le dittature l’unica garanzia di sopravvivenza al ritorno prepotente della diplomazia delle grandi potenze. Questa è la ragione per cui gli ayatollah in Iran faranno carte false pur di continuare a sviluppare il loro programma nucleare.
MONDO. Instabilità chiama instabilità, dalla geopolitica e dai cieli mediorientali direttamente nei listini azionari e nei portafogli di noi cittadini. La conferma è nei segnali arrivati dai mercati finanziari nelle scorse settimane, appena dopo l’inizio degli attacchi di Israele contro le infrastrutture nucleari della Repubblica islamica d’Iran.
MONDO. La fraternità non è un principio connotato solo religiosamente, ma è un criterio etico-sociale di convivenza e ne è stata, perfino, riconosciuta una valenza politico-giuridica.
MONDO. Che nonostante l’invasione dell’Ucraina, il conflitto Iran-Israele e la guerra dei dazi, l’economia tenga e l’Europa attiri capitali è la conferma che il capitale finanziario guida le sorti del mondo.
MONDO. Alla luce dei crescenti squilibri delle economie occidentali, molti autorevoli analisti di matrice economica classica sostengono che la redistribuzione del reddito a favore delle classi più povere andrebbe a detrimento della crescita economica.
MONDO. «L’accordo del 5% è una vittoria monumentale degli Usa. Ce l’ho fatta». Questa volta è difficile dar torto a Donald Trump, che ha così commentato la firma dell’accordo che era al cuore del summit Nato dell’Aja, ovvero l’innalzamento delle spese militari dei Paesi membri alla soglia appunto da sempre sognata dal presidente Usa, con la ripartizione già annunciata: 3,5% per le spese militar…