Piano vaccinale, nuova offerta
più ampia per adulti e bambini

Le vaccinazioni sono uno strumento di prevenzione tanto della prima infanzia, quanto del paziente cronico.

Le vaccinazioni dal 2017 sono al centro dell’ agenda del cittadino: oltre all’ ampliamento dell’ offerta vaccinale prevista dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 sono state introdotte misure sanzionatorie, nei confronti di chi non rispetta tale obbligo. Tale attività di erogazione vaccinale dal 2017 in Lombardia viene effettuata dalle Asst lasciando in capo alla Ats, esclusivamente, il ruolo di governance. «Gli obiettivi primari del piano - evidenzia Giancarlo Malchiodi, direttore della Medicina preventiva nella comunità (Dipartimento d’ Igiene e prevenzione sanitaria dell’ Ats Bergamo) - sono quelli di garantire l’ offerta prevista dai Lea e dall’ obbligo vaccinale e migliorare l’ offerta vaccinale per l’ adulto e per il paziente a rischio, con particolare attenzione ai percorsi assistenziali integrati e all’ offerta presente nell’ Asst e nei suoi reparti ospedalieri. Le vaccinazioni sono uno strumento di prevenzione tanto della prima infanzia quanto del paziente cronico e fragile, per questo la sfida dei prossimi anni in ambito vaccinale è quella di includere l’ offerta vaccinale all’ interno del percorso di presa in carico della cronicità che è al centro dell’ evoluzione del Servizio Sanitario Regionale». Il calendario vaccinale prevede, in aggiunta alle precedenti vaccinazioni, l’ offerta attiva a tutti i nuovi nati del vaccino anti Rotavirus, ai maschi a partire dai nati nel 2006 del vaccino anti Papillomavirus, ai sedicenni della quinta dose di vaccino anti Polio e ai sessantacinquenni del vaccino anti Herpes Zoster. L’ offerta vaccinale, garantita sia ai residenti che ai domiciliati in Lombardia, prevede la chiamata sistemica per l’ infanzia e l’ adolescenza tramite lettera mentre ciò non è previsto per adulti e categorie a rischio poiché i centri vaccinali erogano le vaccinazioni necessarie su richiesta dell’ interessato.

Le vaccinazioni correlate al rischio derivante dall’ attività lavorativa sono interamente a carico del datore di lavoro, ad eccezione dell’ anti-dTpa, dell’ anti-morbillo-rosolia-parotite e dell’ antivaricella per operatori sanitari per il personale femminile in età fertile e operante nella scuola d’ infanzia, primaria e secondaria di 2° grado e nelle collettività infantili in quanto gli oneri di somministrazione gravano sulle Asst di residenza del lavoratore. Il datore di lavoro potrà decidere se inviare il singolo lavoratore all’ Asst di residenza per l’ esecuzione diretta della vaccinazione oppure potrà scegliere se acquisire, gratuitamente, il vaccino dalla Asst e gestirne in proprio la somministrazione o, in alternativa, stipulare una apposita convenzione con l’ Asst per la gestione della vaccinoprofilassi. Oltre al portale web di Regione Lombardia numerosi sistemi informativi a supporto del cittadino come il Fascicolo Sanitario Elettronico, l’applicazione web Salutile e la piattaforma web Wiki vaccini. Ulteriori info sul portale ats-bg.it.

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