Tumori «da lavoro»
Task force per combatterli

Specialisti di diverse strutture insieme per studiare le strategie migliori.

Nella provincia di Bergamo, è attivo dal 2003 un gruppo di lavoro, costituito da personale sanitario (medici del lavoro e assistenti sanitari) del Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro (Spsal) dell’Agenzia di tutela della salute e della unità struttura complessa (Usc) di Medicina del lavoro dell’Azienda socio sanitaria territoriale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo e con la partecipazione di un medico legale dell’Inail, impegnato nella ricerca attiva dei tumori professionali (in particolare per quanto riguarda i mesoteliomi maligni e i tumori naso sinusali).

Tale attività, consiste in sostanza nell’indagare, valutare e discutere ogni singolo caso di tumore raccogliendo più informazioni possibili sulla storia lavorativa del paziente allo scopo di definirne compiutamente l’accuratezza clinica e il nesso eziologico (ovvero la correlazione) con eventuale esposizione ad agenti di rischio noti (amianto, polveri di legno duro, cromo, ecc.).

Ciò avviene tramite un’intervista al paziente o ai suoi familiari effettuata con ausilio di specifici questionari predisposti da enti e organizzazioni scientifiche (Regione Lombardia, Ispesl, ecc.). A livello operativo, il personale del Servizio Psal effettua la ricerca sul territorio, i medici della unità di struttura complessa di Medicina del Lavoro si occupano invece dei pazienti ricoverati presso il loro presidio ospedaliero.

Vengono mediamente affrontati e discussi ogni anno, durante le riunioni del gruppo di lavoro, 35-40 casi di mesotelioma maligno, 7-8 casi di tumori naso sinusali ed eventuali altri casi di neoplasie (ad esempio i tumori polmonari) segnalate da varie fonti.

Per i soggetti per i quali le informazioni raccolte hanno evidenziato una correlazione con l’esposizione ad agenti di rischio noti, avvenuta nel corso della vita lavorativa, si procede ad attuare i provvedimenti medico-legali previsti dalla normativa. In sostanza: - l’invio all’Inail della denuncia e del primo certificato di malattia professionale ai fini di un eventuale riconoscimento di indennizzo economico al paziente o ai suoi familiari; - la trasmissione di un rapporto all’autorità giudiziaria in caso di riscontro di violazioni in tema di igiene e sicurezza sul lavoro.

Il gruppo di lavoro bergamasco rappresenta l’unica realtà in Lombardia così strutturata e istituzionalizzata che vede l’azione sinergica tra personale di Ats, di Asst e di Inail rivolta ad una migliore definizione dei singoli casi di tumori ad elevata frazione eziologica professionale.

Con quest’ultimo termine si indicano quelle neoplasie maligne la cui origine è determinata in percentuale significativa dall’esposizione per via inalatoria, avvenuta durante l’attività lavorativa in maniera protratta nel corso degli anni, ad agenti cancerogeni quali: l’amianto nel caso del mesotelioma maligno (ossia del tumore che insorge a partenza dalla membrana pleurica dei polmoni) o le polveri di legni duri, le polveri di cuoio, il cromo e il nichel (nel caso dei tumori originari dalle cavità naso sinusali).

Tutta la documentazione e tutte le informazioni acquisite per ogni singolo caso vengono infine trasmesse alla struttura di riferimento regionale denominata Centro operativo regionale (Cor) situata in Lombardia presso la Clinica del Lavoro di Milano. Quest’ultima, analizzata e rivalutata la documentazione acquisita procede ad inviarla al Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM) e al Registro nazionale dei tumori naso sinusali (ReNaTuNS) presso la sede Inail di Roma.

Entrambi le strutture provvedono periodicamente a produrre rapporti di attività completi di dati, grafici, statistiche, ecc.

I dati epidemiologici raccolti finora consentono di stabilire che per quanto riguarda il mesotelioma maligno, nel 65-70 % dei casi tale neoplasia è correlata con la pregressa attività professionale mentre nel caso dei tumori naso sinusali la frazione eziologica professionale è del 32 %.

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