Vene varicose o crampi notturni?
Attenti alle malattie vascolari

Siamo ancora in inverno e, viste le temperature fredde, ben lontani dalla stagione in cui possiamo scoprire le gambe; eppure è questo il periodo migliore per dare loro la dovuta attenzione.

Non si tratta solo di estetica, ma anche di salute. Infatti gli inestetismi più comuni come i piccoli capillari, l’iperpigmentazione della pelle o le vene varicose o, ancora, i disturbi come formicolio, crampi notturni o senso di pesantezza possono essere spie di patologie vascolari. E non si tratta nemmeno di «disturbi di genere», anche se questi disturbi e problemi alle gambe colpiscono soprattutto le donne per motivi di tipo ormonale (a seguito della terapia ormonale sostitutiva in menopausa ad esempio), o a seguito della gravidanza. Per diagnosticare eventuali malattie venose e scegliere il trattamento più efficace, in Humanitas Gavazzeni è attivo l’ambulatorio Flebodermatologico.

«Grazie all’ecocolordoppler, un esame non invasivo e per nulla doloroso, l’iter diagnostico è semplificato e fin dalla prima visita lo specialista può escludere o confermare la presenza di patologie importanti - spiega Claudio Pecis, chirurgo vascolare di Humanitas Gavazzeni -. A seconda della malattia venosa, oggi disponiamo di tecniche e trattamenti all’avanguardia. Quando l’intervento chirurgico è necessario per l’occlusione di tronchi safenici, si può ricorrere all’occlusione laser, alla radiofrequenza o a colle cianoacriliche che non richiedono l’anestesia. Grazie alle innovative tecniche microchirurgiche possiamo trattare anche le recidive varicose in pazienti che hanno effettuato un intervento di safenectomia, oltre ad asportare con la flebectomia varici o vene varicose in pazienti che non hanno incontinenze o reflussi patologici nelle vene grande e piccola safena. Dobbiamo però dire che non sono interventi definitivi perché la malattia venosa è cronica e avanza nel tempo, richiedendo controlli e trattamenti successivi negli anni».

Una volta escluse malattie importanti o risolta la patologia venosa, in casi selezionati si può intervenire sull’aspetto estetico delle gambe curando «venuzze» e capillari con scleroterapia e/o laserterapia. «La scleroterapia è utile per il trattamento delle varici reticolari. La scleromousse viene utilizzata in associazione ai trattamenti tradizionali della malattia varicosa in caso di varici recidive o, in caso di scarso risultato, dopo la terapia scleroterapica. Per eliminare gli antiestetici capillari, si può utilizzare il laser - aggiunge Marzia Baldi, responsabile dell’ambulatorio di Dermatologia di Humanitas Gavazzeni - una tecnica complementare a quelle utilizzate in chirurgia vascolare che agisce vaporizzando i capillari, cioè i vasi di calibro minore. È un metodo conosciuto e sicuro che va eseguito su pazienti selezionati e che dà ottimi risultati».

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