Clima, per cambiare
ci vuole coraggio

«Gli scienziati del clima dicono che la finestra temporale per affrontare il cambiamento climatico si sta rapidamente chiudendo, ma che possiamo ancora stabilizzare le temperature globali del Pianeta e riportare il mondo su un percorso di sviluppo sostenibile». A scriverlo è Mikhail Gorbaciov, presidente fondatore di Green Cross International, in vista di Cop21, la Conferenza sul clima promossa dalle Nazioni Unite che si svolgerà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre.

A fianco delle parole di Gorbaciov scorrono le immagini dei disastri ambientali che continuano a ripetersi nel nostro Paese e nel resto del mondo con innumerevoli vittime e incalcolabili danni non solo materiali. Un quadro desolante che porta alla mente le parole di Francesco nella lettera enciclica sulla casa comune, «Laudato sì»: «Purtroppo – scrive il Papa – c’è una generale indifferenza di fronte a queste tragedie che accadono tuttora in diverse parti del mondo. La mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle è un segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile».

Ancora una volta e con documentata ragione il Papa riprende e rilancia la parola «indifferenza» alla quale aggiunge l’aggettivo «globale». E qui si trova un immediato collegamento con il pensiero di Gorbaciov sempre a proposito di Cop21:«Ciò che serve oggi è un dialogo basato sulla consapevolezza del nostro destino comune e sulla comune esposizione a nuove minacce, piuttosto che focalizzarci su inutili lamentele, recriminazioni e frustrazioni reciproche. Dobbiamo mettere da parte i pregiudizi ereditati dalla Guerra Fredda e lavorare insieme per creare un nuovo sistema globale di responsabilità, visione e solidarietà».

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