I difensori del presepio
ma non della fede

Ho aspettato qualche giorno. Mi sono detto: «Vediamo se la buriana passa». È passata. Anche nei siti internet la notizia è scivolata in basso e poi è uscita.

Sto parlando della vicenda di Rozzano, presepi nelle scuole, rispetto delle altre religioni e compagnia bella. Ho visto anche alcune delle immagini apparse. Se fossi un alieno e dovessi giudicare il Belpaese e la fede dei suoi abitanti da quelle immagini dovrei trarre immediatamente alcune semplici conclusioni. Tra le altre, questa. In Italia ci sono alcuni grandi credenti che si battono furiosamente per la loro fede. I maggiori credenti, più credenti del Papa, più credenti del vescovo e, ovviamente, molto più credenti del parroco, si chiamano: Matteo Salvini, Ignazio La Russa, Maria Stella Gelmini.

Matteo Salvini e Ignazio La Russa sono, notoriamente, personaggi che danno una vivida idea di quella che si chiama la mitezza evangelica. Rappresentano fedelmente l’immagine che, nel vangelo, ritorna spesso: quella dell’agnello: l’animale indifeso e fragile che non fa mai male a nessuno, che, al contrario, il male lo subisce, sempre, che non ha voce, che, al massimo, si lascia sfuggire un flebile belato quando lo sgozzano. Immagine commovente, quella degli agnellini Ignazio e Matteo, che difendono il Bambino di Betlemme che, agnellino indifeso a sua volta, aveva proprio bisogno di essere difeso da loro.

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