Il presepe e le polemiche
Natale non è nelle statuine

In occasione del Natale accade quasi fatalmente che sul presepe vadano in scena teatrini meschini.

Con relative schermaglie politiche e culturali di parte, che rischiano di mettere in ombra il prezioso lavoro educativo che in molte scuole avviene, grazie alla preparazione e alla motivazione di insegnanti e genitori consapevoli del proprio compito educativo, in una realtà di profondi cambiamenti culturali e religiosi. Sembra che nel nostro ambiente prevalga la tendenza di alcuni che «per non offendere qualcuno, si deve limitare la libertà di tutti di vivere i propri valori in nome della laicità».

Ma quali valori? Quelli che abbiamo svenduto in nome delle libertà, del consumo e di un individualismo che si è insediato al centro del vivere confinando la fede nella dimenticanza e all’insignificanza. Ciò che stupisce e preoccupa è che questo accada più facilmente nelle scuole che hanno come mission specifica della carta costituzionale: «di educare a saper conoscere e interpretare il vissuto della società in cui si vive» con libertà, responsabilità e solidarietà. Luoghi che possono essere veri e propri laboratori di ricerca e di apertura al nuovo.

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