La Chiesa e il mondo
di Papa Francesco

Geopolitica e ecumenismo di papa Bergoglio. Considerazioni a margine della polemica con Donald Trump

Con papa Bergoglio la Chiesa sta diventando «cattolica» cioè geo-universale. Fino al Concilio Vaticano II la Chiesa cattolica era rimasta «occidentale», benché già in tutto il mondo afro-asiatico e oceanico fiorissero le missioni. Si erano sviluppate sulla scia dell’imperialismo e del colonialismo delle potenze europee, con evidenti elementi di coercizione politico-militare. La Chiesa era cattolica, apostolica, romana e bianca. Il Concilio Vaticano II ha cambiato la collocazione della Chiesa nel mondo. I viaggi apostolici dei Papi vi hanno contribuito. Paolo VI ha visitato 18 paesi, tra cui quelli del Sud-Est asiatico, partendo dalla Turchia per passare in India, Filippine, Indonesia. Giovanni Paolo II, pur essendo impegnato in una sfida storica con il comunismo dell’Est, ha fatto il giro del mondo in ben 104 viaggi. Papa Benedetto XVI ha fatto a tempo, nel suo breve pontificato, a farne 24. Ciò che decide il senso dei viaggi è l’idea di Chiesa-in-situazione, che sta alle spalle di ogni papa.

La percezione della Chiesa di Bergoglio appare assai meno trionfalistica di quella di Papa Woytjla e assai meno difensivistica di quella di papa Ratzinger. Intanto, le cifre. I cristiani cattolici nel mondo sono un miliardo e 254 milioni (circa il 18% della popolazione mondiale); i protestanti 480 milioni; gli ortodossi 225 milioni; gli anglicani 73 milioni; le chiese orientali 72 milioni. Esistono inoltre altre 56 Chiese e 175 sette cristiane varie (Geova, Mormoni, ecc.). Complessivamente i cristiani sono oltre i due miliardi.

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