L’Europa league
bella, incerta e dura

È una serie A incerta soprattutto nella lotta per un posto in Europa League 2108/19. E per metà di quelli in Champions, assodato che, salvo cataclismi, il tandem di testa Napoli-Juventus (63 punti contro 62) proseguirà a velocità doppia rispetto alle rivali: il solco scavato dopo quasi due terzi di campionato pare incolmabile.

Per la conquista dello scudetto e dei primi due passaporti Champions. Poi tre squadre – Inter (48), Roma (47) e Lazio (46) – a correre per i restanti due posti nella massima competizione europea per club. Una di esse dovrà «accontentarsi» di disputare l’Europa League e qui (tre lasciapassare a disposizione) è bagarre, perché si aggiungono ragionevolmente altre quattro squadre, dalla Sampdoria (41) al Torino (36), passando per il Milan (38) e l’Atalanta (37). I due punti persi dall’Atalanta a Crotone (ma poteva andare peggio visto che i nerazzurri erano in svantaggio e su un terreno ai limiti della praticabilità, condizione nemica di chi gioca bene) non autorizzano pessimismi alla luce dell’andamento sin qui registrato da Gomez e compagni: ora dentro ora fuori dalla zona Europa League, ma sempre a tiro. Dopo l’1-1 in Calabria da sesti sono retrocessi all’ottava posizione, scendendo dal treno continentale alla stazione della 24ª giornata. Una vittoria nello scontro diretto di domenica prossima a Bergamo con la Fiorentina potrebbe rimetterli in viaggio, considerando anche che a San Siro si affronteranno Milan e Sampdoria. Mancano ancora 14 partite, le carte si rimescoleranno ma il campo di gara è abbastanza delineato. L’Atalanta c’è e le difficoltà che incontra fanno anche parte del suo nuovo ruolo di «big»: ormai tutti la conoscono e la temono, alzando le antenne dell’attenzione. Chissà se (e come) lo farà anche il Borussia giovedì a Dortmund, nell’andata dei sedicesimi di Europa League. Si presume che lo farà. I tedeschi tengono d’occhio i nerazzurri da settimane, hanno ripreso a marciare in Bundesliga, risalendo la china fino al terzo posto. Sulla carta sono loro la big in questa sfida. L’entusiasmo delle migliaia di bergamaschi che saliranno in Germania a fare il tifo e l’adrenalina dei giocatori per un confronto tanto onorevole dovranno sposarsi a umiltà e intelligenza tattica per buttar giù il muro giallonero. Nell’aria c’è tanta euforia. Purché si sappia che a Dortmund sarà davvero dura.

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