Quei Millenials
che non si sposano

«È vero che l’istituzione del matrimonio, sia civile sia religioso, in Italia è calata (meno di duecentomila nozze l’anno), ma il matrimonio resta sempre l’obiettivo di molti giovani, la meta finale».

« Quello che succede è che in un periodo di crisi ci sono meno soldi a disposizione per sposarsi e quindi molti giovani hanno deciso di posticipare il matrimonio in attesa di tempi migliori. E preferiscono convivere. In questo momento la convivenza rappresenta una forma di unione che va di pari passo con qualche incertezza che riguarda molti Millennials (giovani tra 28 e 35 anni). La convivenza rimane per molti una sorta di fase aggiuntiva in percorsi di vita sempre meno tradizionali. Prima ci si sposava direttamente, ora c’è un periodo di prova di convivenza pre-matrimoniale che si può trasformare in matrimonio oppure no, secondo la decisione dei rispettivi partner». Daniele Vignoli, Professore di Demografia presso l’Università degli Studi di Firenze, chiarisce tutti quei motivi che sono dietro alla fenomenologia che riguarda i Millennials che preferiscono posticipare il giorno più bello della vita.

«L’incertezza materiale è diventata oggi un’incertezza esistenziale, perché questa incertezza generalizzata nella sfera lavorativa può interferire nella sfera privata e quindi si cerca una forma di unione più incerta come la convivenza. Infatti, in Italia, dove la convivenza non è riconosciuta dal punto di vista legislativo, essa rappresenta una forma più incerta di unione, che va di pari passo con un lavoro più precario», sostiene il demografo, 36 anni, nato a Firenze.

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