«Alcuni tengono le slot
per evitare la chiusura»

Se potessero anche loro direbbero no alle slot, senza se e senza ma. Tuttavia le associazioni di categoria sanno che in questo particolare momento economico, molti degli esercizi pubblici riescono a far quadrare i conti grazie agli introiti delle macchinette.

Se potessero anche loro direbbero no alle slot, senza se e senza ma. Tuttavia le associazioni di categoria sanno che in questo particolare momento economico, molti degli esercizi pubblici riescono a far quadrare i conti grazie agli introiti delle macchinette.

Dunque, se eliminare completamente questi dispositivi per il gioco elettronico consentirebbe da un lato di contrastare la ludopatia e i casi di famiglie finite sul lastrico, dall'altro si creerebbe un problema economico con bar costretti a chiudere. Ascom e Confesercenti Bergamo, dunque, non si limitano a puntare il dito contro le slot machine, ma propongono una riflessione più profonda in modo che non venga trascurato neppure l'aspetto economico.

«Oggi giorno – commenta Oscar Fusini, vicedirettore di Ascom Bergamo – esiste un gran numero di pubblici esercizi che sopravvive grazie alle macchinette. Ecco perché bisogna tenere ben in mente la questione sociale legata all'uso eccessivo di questi dispositivi, ma non solo. C'è anche una dimensione economica che non può essere tralasciata. Il rischio di una totale eliminazione delle slot è una serrata di moltissimi bar con i relativi problemi occupazionali».

Il vicedirettore di Ascom Bergamo dimostra di avere anche perplessità sull'ipotesi di spostare tutte le macchinette nelle sale da gioco: «I problemi non si risolvono nascondendoli dagli occhi della gente – sottolinea –, ora le persone che si rovinano lo fanno alla luce del giorno e ciò smuove le coscienze. Mettere le slot solamente nelle sale, è pericoloso perché non si vedrebbero più i pericoli del gioco». E tornando sul futuro dei bar, Fusini propone la sua ricetta anticrisi: «I gestori devono puntare sulla professionalità».

Anche Confeserecenti, attraverso Francesco Traini responsabile dei locali, evidenza tutte le sue preoccupazioni: «Crediamo che se si può evitare di mettere le videolotterie è meglio, tenuto conto degli effetti che questi possono avere. Ai nostri associati che comunque hanno deciso di installarle diciamo di consigliare ai clienti un uso moderato». In linea con questo atteggiamento e in seguito alla legge che impone di affiggere scritte che evidenziano la pericolosità, Confesercenti ha recentemente informato gli associati della necessità di provvedere.

I timori dell'associazione, inoltre, sono legati anche alla criminalità: «Dallo scorso anno distribuiamo un decalogo con le regole per evitare spaccate – aggiunge Traini – ci sono bande interessate ai soldi dei cambiamonete». Anche Traini ammette che, fino a che la crisi economica non sarà cessata, è impensabile eliminare completamente le slot da tutti i locali: «Sono per molti bar l'unica fonte di reddito – ammette – abbiamo avuto casi di gestori che avrebbero voluto toglierle, ma non hanno potuto anche perché i clienti erano abituati ad averle». E ricorda il ruolo sociale che hanno gli esercizi pubblici: «Non sono solo un luogo dove bere e mangiare – chiude – ma anche di presidio e di sicurezza del territorio».

Elisa Riva

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