Signori in carrozza
Ma ad alta velocità

Cari pendolari che viaggiate modello carri bestiame ogni santo giorno, sappiate che i vostri sforzi non sono vani. Perché la semestrale delle Ferrovie conferma che «il gruppo ha proseguito la propria attività in pieno allineamento con gli obiettivi».

Tutto bene, anzi benissimo. «Il margine operativo lordo cresce di 77 milioni e percentualmente di 8,1 punti». Mica patatine, insomma. Un risultato che deriva, tra l’altro, dall’aumento dei ricavi operativi di 44 milioni (solo più 1,1%) trainato da... Squilli di trombe e rullo di tamburi, ebbene sì, l’Alta velocità: «Positiva performance dei prodotti a marchio “Freccia”» si legge testualmente. Che da soli registrano più 58 milioni di euro.

Segue un florilegio di numeri, tutti generalmente con il segno più davanti, che confermano una cosa che i pendolari sanno da sempre: quella di essere figli di un dio minore . E che alla fine Trenord si è rivelata una sorta di «bad company» della multiforme galassia delle fu FFSS. Ora solo Fs per la cronaca. L’alta velocità tira che è un piacere (ed è fondamentale, per carità), i treni pendolari arrancano in uguale modo.

E chi pensa che Trenord sia il peggio dovrebbe provare a fare un giro su altre tratte regionali, ancora appannaggio di Trenitalia, che in Lombardia gioca invece al 50% la sua partita: il resto è di LeNord, quindi della Regione. Del resto il potentissimo Mauro Moretti, ora in Finmeccanica, era stato chiaro: vedere soldi, avere cammello. Ovvero, cari presidenti della Regione, il solo modo per avere i servizi e pagarli. E siccome contemporaneamente il governo continuava (pardon, continua...) a tagliare i trasferimenti sul fronte dei trasferimenti al trasporto pubblico locale, i governatori sono rimasti con il cerino in mano. E i pendolari, se possibile, anche peggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA