Calcio in crisi, aiuti di stato: sì della Camera

Approvato l’emendamento che consente alle società di calcio di serie A e B di spalmare in dieci anni le minusvalenze. Ma la norma è stata limitata a un anno

Per il pallone in crisi spuntano gli aiuti di stato. L’aula della Camera ha approvato il decreto fiscale di fine anno, che passa ora all’esame del Senato. E il decreto contiene, tra l’altro, norme a favore delle società di calcio. Un salvagente per le società: le minusvalenze potranno essere spalmate in 10 anni, invece che in uno, previa apposita perizia giurata. Ma la norma è stata limitata ai soli bilanci 2002.

La possibilità di ammortare le svalutazioni per le società di calcio, quindi, varrà solo un anno. Il relatore, Gianfranco Conte (Fi), è venuto così incontro alle richieste della commissione Bilancio. Il presidente, Giancarlo Giorgetti (Lega), in mattinata aveva giudicato «obbrobriosa» la norma ma si è espresso favorevolmente per la riformulazione

Per il presidente della Figc, Franco Carraro, l’emendamento è «un importante tassello nell’indispensabile opera di risanamento che il calcio professionistico italiano deve operare». «Ringrazio il Parlamento ed il Governo - si legge in una dichiarazione diffusa dalla Figc - per aver approvato oggi un provvedimento importante per il calcio professionistico italiano. Mi auguro che, con l’approvazione da parte del Senato, la norma diventi Legge dello Stato. Se ciò avverrà, le società di calcio professionistico potranno, senza alcun costo per lo Stato, diminuire la voce patrimonio calciatori, portandola ad un valore aderente all’attuale realtà economica del calcio italiano ed internazionale e potranno spalmare le perdite in 10 anni. Si tratta di un importante tassello nell’indispensabile opera di risanamento che il calcio professionistico italiano deve operare».

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