Conte: «Un aiuto dalla sosta
Occorre recuperare Manfredini»

Antonio Conte guarda avanti. Dopo la sconfitta di sabato sera, archiviato il primo confronto diretto con la squadra di cui è stato capitano, il tecnico nerazzurro volge la mente al futuro. Alla partita col Siena, a queste due settimane che possono essere utilissime per affinare il suo feeling con l'Atalanta. E, magari, per cominciare a svuotare l'infermeria.

Mister, è finita con cinque gol sul groppone. Ora che idea s'è fatto?
«Che il risultato è falso. In campo non si è vista tutta questa gran differenza tra noi e la Juventus. Fino a 10' dalla fine siamo stati una squadra molto viva, che ha messo in difficoltà i bianconeri. E fino al gol di Camoranesi stavamo interpretando molto bene la partita».

Appunto, alla Juventus sono bastati due minuti nel primo tempo e tre nella ripresa per segnare quattro reti. «Vero, ma l'uno-due di Camoranesi ci ha piegato, non spezzato. La dimostrazione è che nonostante lo 0-2 non ci siamo abbattuti, anzi ho visto nella ripresa grande carattere e grande orgoglio da parte di tutti. Lo spirito era quello giusto. Siamo usciti a testa alta».

La sconfitta, quindi, è dipesa dagli errori difensivi? «È inevitabile prendere atto di alcune situazioni. Dietro non siamo stati impeccabili. Tra il match di Cagliari e quello con la Juventus c'è stato qualche infortunio difensivo di troppo che ha pesato. Ma i cinque gol subiti dai bianconeri sono troppi e mi fanno girare le scatole».

Cosa è mancato? «La tranquillità. Avremmo dovuto giocare con maggiore serenità. Lavoreremo ancora per acquisire maggiore sicurezza».

Veniamo alle note positive?
«Oltre alla reazione sullo 0-2 e sull'1-3 mi è piaciuta la fase offensiva. Segnare due reti alla Juventus, alla difesa della Nazionale, è un segnale importante. Significa che stiamo crescendo nell'impostazione del gioco. Ceravolo e Valdes, che vedo entrambi bene sugli esterni, hanno creato, hanno segnato, si sono resi pericolosi. Era giusto non aspettare i bianconeri, ma provare ad aggredirli».

Sul 2-3 ha fatto scaldare Madonna, che poi ha sostituito Tiribocchi sul 2-4. Che intenzioni aveva in quel momento? «Tiribocchi aveva finito la benzina. Inoltre mi sembrava opportuno mantenere Ceravolo per sfruttarne la velocità in attacco e inserire Madonna per conservare spinta sugli esterni».

Doni quel giallo non poteva evitarlo? Era diffidato e dovrà così saltare la trasferta di Siena. «Doni teneva troppo a questa partita. E credo proprio che a livello caratteriale quella contro la Juventus sia stata la sua migliore prestazione stagionale. La sua presenza in campo si è fatta sentire. Ha giocato da vero capitano».

La Juventus dell'amico Ferrara che impressione le ha fatto? «È una squadra che può contare su grandi campioni in grado di inventare sempre qualcosa e risolvere le partite grazie alle loro qualità tecniche individuali. Il gol di Felipe Melo è stato emblematico».

Tornando all'Atalanta, qual è il suo rammarico? «Non mi piace piangermi addosso, ma oltre al risultato finale bugiardo, che non riconosce la nostra grande prestazione caratteriale, è giusto segnalare la situazione di emergenza in cui ci trovavamo. Bellini è stato recuperato all'ultimo minuto, visto che era febbricitante. Garics aveva problemi al ginocchio. Per non parlare dei tanti assenti».

Adesso fortunatamente arriva la sosta. «Sì, non vedo l'ora di avere tutti a disposizione per potere finalmente scegliere».

Chi vorrebbe recuperare il prima possibile? «Avere qualche alternativa in più per la fase difensiva non sarebbe male. L'esperienza di Manfredini è troppo importante. Conto di recuperare anche Bianco e riavere presto Acquafresca».

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