Violenza negli stadi, aumentano feriti e danni

Dai dati contenuti nel dossier, consegnato dal Ministro dell’Interno Pisanu alla Camera, si ha una crescita del 201% dei feriti, del 91% delle partite che terminano con scontri e del 629% di episodi in cui è stato necessario fare uso di lacrimogeni.

Confrontando le prime 20 giornate di questo campionato con lo stesso periodo dello scorso anno, si scopre un sensibile aumento degli incontri con feriti (da 76 a 145), e ancor più delle persone ferite (da 258 a 776). Gli incidenti con uso di lacrimogeni sono passati da 7 a 51, invariato invece il numero di arrestati (122) e in aumento del 118% quello dei denunciati (da 376 a 818). I feriti tra le forze dell’ordine sono aumentati del 228% (da 171 a 562) e tra i tifosi del 146% (da 87 a 214).

Aumentano, sempre secondo i dati forniti dal ministro, anche i danni: quelli ai treni delle Fs hanno avuto una crescita del 128% (da 113.620 euro a 499.250) e quelli negli autogrill del 118% (da 15.080 euro a 32.890).

Gli scontri scoppiano con le forze di polizia nel 43,38% dei casi, tra opposte tifoserie nel 42,92, per contestazioni contro le società sportive nel 10,50%, infine contro le decisioni degli arbitri nel 3,20%. Gli incidenti avvengono nel 32% dei casi all’esterno dello stadio, nel 25% all’interno, nel 21% dei casi nella città dove si svolge la partita, nel 15% in ambito ferroviario e nel 7% in autostrada.

A presidiare gli stadi sono, per ogni giornata di campionato, circa 8 mila appartenenti alle forze dell’ordine, di cui 2.400 unità di rinforzo della Polizia di Stato e 1.280 dell’Arma dei Carabinieri, 2.640 delle forze territoriali della Polizia e 1.440 dei Carabinieri. Un impiego che comporta un costo totale (tra costi diretti e indiretti) per ogni singola giornata di campionato di 31.816.000 euro, pari a oltre 61 miliardi delle vecchie lire.

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