AlbinoLeffe, la pista svincolati
per il momento non interessa

Avanti così, almeno per ora, almeno fino alla gara-verità col Pescara. Poi? Chissà. Pare che l'ultimo petalo strappato alla margherita dei dubbi abbia convinto l'AlbinoLeffe a fare marcia indietro, respingendo la tentazione di buttarsi sul mercato degli svincolati.

Restiamo come siamo, sarebbe l'ultima parola d'ordine del clan bluceleste secondo quanto mormora il Serio, e sotto col Pescara. Un contrordine? Ufficialmente no, perché da Mondonico al direttore generale Bignotti nessuno nel clan seriano dopo la pesante bambola col Padova ha espressamente parlato di necessari, imminenti ritocchi.

Zenoni? No. Saudati e Marazzina? Impossibili. Così è. Quindi, salvo repentini contrordini, tocca ai deb Martinez e Salvi portare a spasso l'eredità di Perico e Laner, salpati per la serie A a metà agosto; tocca a Torri (infortunato), Cisse e le attese rivelazioni Momentè e Cocco rimpiazzare l'ex tandem dei sogni Cellini-Ruopolo.

Eppure a dare un'occhiata al listone virtuale degli svincolati, spuntano pedigree di lusso e neppure troppo consunti dal tempo. Cristian e Damiano Zenoni, per esempio, continuano a incrociare il cielo dell'AlbinoLeffe tra mezze voci e fantacalcio.

I due gemelli, rimasti appiedati a 33 anni, hanno ribadito di voler continuare da protagonisti, possibilmente in tandem e in tandem hanno pedalato a Novara, allenandosi con i piemontesi volanti. Stando a rumours soprattutto Cristian continuerebbe a bussare alla porta dei pensieri blucelesti, salvo rimanere sull'uscio. L'ideuzza c'era e forse c'è ancora, ma oltre non si va.

Nel listino dei volti noti e più o meno bergamaschi c'è anche Nicola Mingazzini, già mediano-feticcio di Mandorlini nell'Atalanta prima di mordere con profitto a Bologna. Minga, 30 anni, disoccupato è una sorpresa, figuriamoci se in attesa di Godot c'è pure un campione del mondo.

Simone Barone, evidentemente mai guarito dalla maledizione di SuperPippo dopo l'emblematica corsa a perdifiato accanto a Inzaghi in Italia-Repubblica Ceca del 2006: quella palla sognata per 40 metri, il solissimo Barone non la ricevette mai e ora 4 anni dopo si ritrova in un analogo cono d'ombra.

Dal quale è uscito per il rotto della cuffia il quasi omonimo Baronio, cervello e capitano della Lazio fino al 30 giugno, cervello dell'Atletico Roma (Lega Pro) dal 13 settembre. Stesso cielo ma due gradini più giù. Farà ancora brodo?, dev'essere il tormentone che accompagna nell'area di rigore dei dimenticati Massimo Marazzina e Luca Saudati, entrambi idee blucelesti sorte e tramontate a cavallo di una notte. Ben informati assicurano che più di un pensierino a Saudati il clan seriano l'avrebbe fatto ma il tram dei desideri si sarebbe fermato lì.

Cotanta lista per nulla, e quindi l'AlbinoLeffe torna daccapo. Cerchiamo di capire cosa non funziona, ha detto il clan seriano dopo Padova, e nell'attesa recuperare qualche pezzo. Senza Torri, lo squalificando Piccinni, quasi certamente Passoni (tra oggi e domani gli accertamenti), Mondonico si ritroverà con più cerotti che mai anche se a partire da oggi (doppia seduta a Verdello, 10-15) ogni giorno è buono per il rientro alla base di Sala, Bergamelli e Regonesi.

Solo l'ultimo ha esigue chance di poter esserci sabato, ma sembra più un auspicio. Peccato che il calendario sia un orco beffardo: dal Pescara (sabato) al Portogruaro (il 23 ottobre), cinque scontri diretti in 20 giorni incombono sul Serio. Filotto/filetto o saranno guai seri.
Simone Pesce

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