Basket: tiri liberi sulla Comark
C'è da riacquistare l'autostima

I mugugni nei confronti di coach Simone Lottici avvertiti un po' ovunque dopo la non annunciata battuta a vuoto di due settimane or sono si sono amplificati all'ennesima potenza l'indomani della batosta di Perugia rimediata dalla Comark Treviglio.

I mugugni nei confronti di coach Simone Lottici avvertiti un po' ovunque dopo la non annunciata battuta a vuoto di due settimane or sono si sono amplificati all' ennesima potenza l'indomani della batosta di Perugia. Certo, quando si subiscono passi falsi del genere anche Lottici può averci messo del suo. Premessa d'obbligo: prima della sosta natalizia dirigenza, supporter e media avevano magnificato le qualità professionali dell'allenatore cremonese.

Domanda. Ci ritroviamo, adesso, con un Lottici che improvvisamente ha dimenticato l'abc del basket? Non ci va di scherzare. Caso mai Lottici è indiziabile, secondo noi, per il lacunoso approcio mentale del collettivo nel match contro il modesto Recanati e per la mancanza assoluta di reattività a Perugia.

Ma per il resto delle responsabilità chiamiamo in causa la squadra visto che i dieci del roster sono gli stessi che nel girone di andata avevamo più volte applauditi. Probabilmente d'un tratto devono essersi rotti quegli equilibri tecnici e psicologici che, ancora, Lottici aveva saputo ben coniugare sin dalla fase della preparazione al campionato.

C'è chi sostiene che alla base degli ultimi risultati negativi sia saltato, sul parquet di gioco, il motto «uno per tutti, tutti per uno». Altri, invece, spostano i problemi in direzione di un quintetto titolare composto da troppi solisti.

Noi aggiungiamo, e non da oggi, che se i due pivot in lizza (Borra e Zanella) avessero più canestri nelle mani e prendessero più rimbalzi allora sì che parleremmo di una Comark addirittura in grado di puntare decisamente ai playoff.

Al tirar delle somme siamo dell'idea di lasciar lavorare Lottici serenamente evitando, a maggior ragione, eventuali pressioni specie se provenienti da discutibili ambienti. Domenica, poi, al PalaFacchetti arriverà l'Omegna, l'equivalente di un team che non nasconde a nessuno l'obiettivo-promozione. Affrontarla bene, eliminando le ultime lacune emerse, vorrebbe dire riacquistare di colpo l'autostima e non solo quella.

Arturo Zambaldo

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