La scheda di Casari: 156 presenze
in serie A con la maglia atalantina

Il portierone nerazzurro ha una stazza imponente, ma è agile come un gatto. Le sue parate sono spettacolari, maestose. Le sue mani sono tenaglie quando abbrancano il pallone, il suo carisma in campo evidente. Di più: il suo «meaaa» urlato a squarciagola prima di uscire in presa alta è un preciso ordine ai compagni, che gli devono lasciare la palla, e spaventa spesso anche gli avversari: è in arrivo un colosso, meglio evitare di sbattergli contro.

Arrivato in Nazionale (partecipa alle Olimpiadi di Londra del 1948 e al Mondiale del 1950 in Brasile), passa alla storia già a inizio carriera per un plastico intervento in presa alta all'incrocio dei pali che nega il gol del pareggio al grande Valentino Mazzola in una partita vinta a Bergamo dall'Atalanta contro il Grande Torino.

Celebre anche la rincorsa a tutto campo a Sentimenti IV, il portiere della Juventus che, dopo averlo battuto trasformando un calcio di rigore, gli fa il gesto dell'ombrello. Conosciutissimo a Bergamo, a fine carriera si scopre un appassionato di arte moderna.

Casari, cresciuto nel vivaio dell'Atalanta, ha giocato 156 partite con l'Atalanta in serie A dal 1946/'47 al 1949/'50. Successivamente tre campionati in A con il Napoli dal 1950/'51 al 1952/'53 e tre (due in B e uno in A) con il Padova dal 1953/'54 al 1955/'56.

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