Raimondi e il sogno con l'Atalanta
«Giocare una Coppa europea»

Mentre a Bergamo si festeggia l'arrivo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche a Zingonia non manca l'occasione per brindare. Mino Favini, al secolo Fermo, responsabile del settore giovanile atalantino, ha festeggiato i suoi 75 anni.

Mentre a Bergamo si festeggia l'arrivo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche a Zingonia non manca l'occasione per brindare. Mino Favini, al secolo Fermo, responsabile del settore giovanile atalantino, ha festeggiato i suoi 75 anni.

Un augurio speciale è arrivato da uno dei suoi ragazzi, quel Cristian Raimondi, bergamasco doc, cresciuto nel settore giovanile atalantino. «Faccio gli auguri al maestro Favini - ha detto un emozionato Raimondi -. Gli auguro di scoprire ancora tanti talenti».

«Chi è cresciuto qui è affezionato a lui perché lo considera come un padre. Ricordo i primi provini per entrare nel settore giovanile. La prima volta è stato emozionante, perché speravi di far bene e di farti vedere: emozione mista a paura».

Per il terzino bergamasco la partita casalinga contro il Pescara potrebbe essere l'occasione buona per rientrare in campo da titolare, a più di due mesi dal match contro il Livorno, ultima presenza dal primo minuto. «Non so cosa deciderà il mister, ma sto cercando di farmi trovare pronto. Siamo in tanti e bisogna cercare di dare sempre il massimo per raggiungere il nostro obiettivo».

«A nessuno fa piacere stare fuori, ma bisogna impegnarsi sempre di più anche quando non si gioca. Bisogna lottare per l'unico obiettivo: se vuoi indossare questa maglia devi dare sempre tutto anche se stai fuori, cercando di essere più positivo per la squadra».

La prestazione di Talamonti a Frosinone ha messo in evidenza ancora una volta la forza del gruppo nerazzurro: chiunque viene schierato è in grado di farsi trovare pronto. «È rientrato Talamonti dopo un po' di tempo e ha dimostrato di essere pronto e concentrato. Abbiamo cambiato parecchi giocatori, soprattutto in difesa e i risultati sono buoni. Se dovessi essere schierato contro il Pescara dovrei proprio prendere spunto dal mio compagno di reparto».

Il terzino bergamasco ha digerito senza drammi le esclusioni di questi mesi e sogna di giocare a Bergamo una partita in una Coppa europea. Un sogno che solo a pensarci adesso lascia basiti, ma nel calcio nulla è impossibile. «Nemmeno se fosse arrivata una proposta avrei pensato di andarmene. Ho un sogno, una presenza europea con la maglia atalantina».

«Sarebbe il sogno dei sogni, perché manca da tantissimo a Bergamo. È un discorso prematuro, ma questo fa capire la mia voglia di rimanere qua. Abbiamo preso dei buoni giocatori che ci daranno una grossa mano: la rosa è veramente importante».

Per Raimondi infine il campionato cadetto non si deciderà dopo il big match contro il Siena di Conte, ma saranno fondamentali i prossimi due mesi. «Pescara sarà un ostacolo duro, come lo è stato il Frosinone. Sono una buona squadra con un ottimo allenatore (Eusebio Di Francesco, ndr), che ti sa mettere in difficoltà, come hanno fatto a Siena e a Novara».

«Febbraio e marzo saranno i mesi decisivi, soprattutto pensando agli scontri diretti. Non saranno decisive solo le partite con Siena e Pescara, ma bisogna pensare a tutto il periodo. Dipende tanto da noi, quasi tutto, visto che adesso siamo primi».

Simone Masper

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