Brambilla: 12 ore in sella pedala per 400 chilometri

Omologato il risultato di un tentativo senza precedenti: 33,293 la media al velodromo di Dalmine

Non aveva nemmeno la forza di piangere Giorgio Brambilla tanto era esausto dopo dodici ore ininterrotte in sella alla bicicletta: esattamente dalle 8 alle 20, come un turno faticosissimo di lavoro con abbondanza di straordinari. Sulla pista del velodromo di Dalmine, il cui sviluppo misura 374,30 metri e che il diciannovenne ucibino di Dolzago (Lecco) ha inanellato qualcosa come 1.069 volte. Altro che capogiri. Da non credere se non l’avessimo visto con i nostri occhi.

Il giovanotto della Bergamasca-Colpack si era proposto di percorrere 400 km in 12 ore con i crismi della regolarità tanto da chiedere e ottenere dalla Federciclismo (impegno assunto e portato a compimento dai dirigenti ucibini) l’omologazione del tentativo che in qualsiasi modo fosse finito avrebbe pur sempre determinato un record. Nessuno, difatti, prima di Brambilla si è cimentato in una simile impresa, probabilmente in pochi o, forse, forse, nessuno aveva pensato e osato tanto. Giorgio ha sfidato il tempo, soprattutto se stesso in un meticoloso lavoro di preparazione e di avvicinamento all’obiettivo concretizzato ieri in una giornata memorabile e comunque da consegnare alla storia del nobile sport della bicicletta.

I 400 km li ha percorsi in 12 ore e 51 secondi alla media oraria di 33,293. Ci sono dunque 51 secondi in più di quanto sperava di realizzare Giorgio, ma non sono che briciole che non scalfiscono quella che rimane a tutti gli effetti un’impresa destinata, a nostro avviso, a stimolare l’interesse di altri temerari. Probabilmente, supponiamo, nemmeno in tempi tanto lontani. E solo quando ci saranno altri tentativi di questo genere e altri risultati si potrà avere una più precisa valutazione tecnica della splendida cavalcata del lecchese.

L’ufficialità al tentativo è stata conferita dalla presenza del commissario internazionale Sandro Coccioni, dei cronometristi Pietro Caseri, Franco Caglioni, Franco Sonzogni, Filippo Zoli e del dottor Ammadeo, incaricato del controllo medico. La parte tecnica l’hanno assolta il diesse Gianluca Valoti e Antonio Bevilacqua, i quali hanno disposto la tabella di marcia e consigliato all’atleta l’applicazione del rapporto (53x14 alternato al 15). Rossella Di Leo, dirigente dell’Ucb, si è fatta in quattro per la parte logistica facendo ricorso, tra l’altro, a brani musicali che, attraverso quattro diffusori sistemati nel parterre, hanno fatto compagnia a Giorgio. Un gruppetto di persone ha seguito il tentativo sin dall’inizio, tra loro i genitori Cinzia e Silvano, la sorella Anna e Manuela, la sua ragazza. Brambilla era collegata con una radiolina al diesse Valoti; ha avuto un leggero cedimento attorno al 200° km, e sofferenze negli ultimi 50 giri. L’ultima tornata l’ha percorsa alla media di 42,740: nonostante tutto aveva ancora qualcosa da spendere. Splendido.

(19/10/2007)

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