Bianchessi: «Mi hanno menato» E dà appuntamento a Pechino

«Mi hanno menato». Il gigante è davvero buono. Ha appena subito due ippon da paura, ha appena visto svanire la finale per l’oro e poi anche il bronzo nel judo, categoria oltre 100 kg, eppure riesce a riderci su. Paolo «Ciccio» Bianchessi, 23enne carabiniere, di Osio Sotto, una montagna di 190 centimetri per 140 chili, è l’emblema di uno sport che fa soffrire al buio di una palestra per quattro anni in funzione di un unico appuntamento, l’Olimpiade, ma che pare dia tempra e valori più forti di quelli di tanti miliardari di altri sport. Ha perso la medaglia, non la voglia di scherzare. Per fortuna, vien da dire a vederlo. Ciccio, come lo chiamano, è uno di quegli uomini con cui non si vorrebbe mai avere una discussione: un armadio di muscoli temprati da una tecnica antica e raffinata. Eppure, è buono, davvero buono, e lo si vede dai suoi occhioni verdi.

Come fa ad avere voglia di scherzare? «Mi piace scherzare, piuttosto che passarvi davanti col muso lungo. Mica me l’hanno rubata la medaglia, ho perso le due finali in maniera netta». Par di sentire certi divi degli stadi, vero? Nella finale che valeva l’accesso all’oro ha perso dal trionfatore, il fortissimo nipponico Keiji Suzuki, in quella del bronzo dall’estone Indrek Pertelson. Due atterramenti sulla schiena che equivalgono al ko della box. «Non me ne rendo ancora conto, ma il bronzo era alla mia portata», prosegue Bianchessi. L’olandese che ha preso uno dei due bronzi, Dennis van der Geest, era stato battuto, per la prima volta in carriera, dal gigante buono. «Ma non mi dà fastidio. È un grande atleta. Aver battuto un campione così è una grandissima soddisfazione». Ora ha solo il desiderio di staccare un pò: «Vado a casa mia, a Osio, devo davvero scaricarmi. Poi dovrò rimettermi a lavorare per fare meglio. A Pechino avrò 27 anni, l’età della maturità, anche se nel judo è un terno al lotto».

Perché ha cominciato lo judo? «Per caso. Non ci crederete, ma ero gracilino. Mi mandarono a fare ginnastica artistica, ma non era cosa. Poi aprirono una palestra di judo a Osio e a mia madre capitò in mano la reclame». Da quel mingherlino di 5 anni all’incredibile Hulk di oggi tanti chili sono passati in abbondanti libagioni: Ciccio non ha problemi di peso o di diete: il grasso che accumula lo trasforma in muscoli d’acciaio, comunque in potenza. E si vede: «Quando vado in discoteca, mi scambiano per un buttafuori. I buttafuori mi chiedono di lavorare per loro". Con quella mole, e lo spirito del carabiniere, affronta tranquillo anche le strade più buie: «È peggio quando devo mettere la divisa. Non c’é la mia misura e quando devo indossare, due volte l’anno, cerco di stare in dieta per un pò, cosi ci riesco a entrare». Vederlo girare per strada in uniforme, farebbe sentire tutti un pò più tranquilli.

(20/08/2004)

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