L'AlbinoLeffe dopo il «rischio»:
squadra povera d'esperienza

Daniele Fortunato è schietto. Sabato, contro i dilettanti umbri del Castel Rigone, la sua squadra non gli è piaciuta e lui, nel dopopartita, è andato giù duro («Abbiamo giocato male, sbagliando troppo»). Ora si pensa al campionato.

Daniele Fortunato è schietto. Sabato, contro i dilettanti umbri del Castel Rigone, la sua squadra non gli è piaciuta e lui, nel dopopartita, è andato giù duro («Abbiamo giocato male, sbagliando troppo») e ha rifiutato anche l'appiglio di un salvagente: «I carichi di lavoro? Non mi va di tirare in ballo la solita scusa che viene comoda per giustificare una prestazione negativa», ha detto senza girare intorno al problema.

Come abbiamo detto l'altro giorno a botta calda, caricare di eccessivi significati una partita d'agosto, affrontata fra l'altro con la formazione incompleta, sarebbe un errore. E pensare di trarne indicazioni traguardabili nel futuro sarebbe presuntuoso: nessuno ha i numeri per leggere in una palla di cristallo.

Tuttavia, non serve essere maghi per capire che questo AlbinoLeffe è una squadra leggerina e povera d'esperienza. È bastata una rocciosa formazione dilettantistica, ben organizzata, superiore in fatto di chili e di anni (44 anni di differenza mettendo a confronto le carte d'identità dei due undici schierati all'inizio) per evidenziare il problema.

Che si dilaterà sicuramente quando gli avversari di campionato, insieme ai chili e agli anni, metteranno sul piatto della bilancia anche tecnica e mestiere.

Leggi tutto su L'Eco di Bergamo del 17 agosto

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