AlbinoLeffe, vietate le follie per gli ingaggi

AlbinoLeffe, vietate le follie per gli ingaggi«Per tentare di salvarci dovremo rinforzarci, ma non ci sveneremo». Il direttore generale Spagnolo delinea le strategie: «Non dovranno superare il 40% del budget»

Anche l’AlbinoLeffe pende dalle labbra dell’assemblea di Lega. E non potrebbe essere altrimenti: se martedì le società di serie A e B dovessero decidere per il blocco delle retrocessioni per tre anni consecutivi, non solo il club seriano si ritroverebbe con una garanzia d’oro colato fra le mani, ma dovrebbe anche impostare una conseguente strategia di mercato. Martedì dovrebbe essere, quindi, la data spartiacque per la gestione del mercato dell’AlbinoLeffe, che finora si è mosso al rallentatore, anche nel settore comproprietà: Carobbio dovrebbe restare nel club seriano, ma non c’è ancora nulla di ufficiale; la questione Gobbi (il cui cartellino è diviso col Treviso) è rimandata a settimana prossima; solo la comproprietà dell’attaccante Morante (a metà col Chievo) è stata rinnovata, mentre la metà di «codino» Bifini appartenente all’Alessandria è stata riscattata dall’AlbinoLeffe. Per il resto è ancora tutto in alto mare, come conferma il direttore generale Roberto Spagnolo.

Qual è la vostra strategia di mercato?

«Il nostro intento generale è quello di confermare il gruppo storico e l’organico che tanto bene hanno fatto in questa stagione. Se non ci dovessero essere più retrocessioni è chiaro che non dovremo fare cose pazze e potremo programmare senza assilli, cercando di valorizzare i giovani come si è sempre fatto. Nel caso in cui le regole non vengano cambiate è ovvio invece che qualche correzione nell’organico dovrà essere fatta».

Quindi l’attuale organico non è adatto alla serie B?

«Ci sarà bisogno di qualche rinforzo, ma prima di prendere ogni decisione in merito bisognerà confrontarsi con il presidente Andreoletti e l’allenatore Gustinetti. Escludo, comunque, che si facciano acquisti folli. Dicono che noi siamo contadini e non possiamo spendere troppo: in effetti è così, senza vergogna. Quindi se in serie C1 sono bastati circa 1 miliardo e mezzo di vecchie lire su tre di budget per pagare gli ingaggi della prima squadra, la stessa proporzione ci sarà anche in serie B. In base agli introiti derivanti dalla promozione in serie cadetta, fisseremo il tetto massimo degli stipendi, ma in ogni caso le spese per la prima squadra non dovranno superare il 40% del futuro budget».

Sul fronte cessioni come siete messi? Sono parecchi i giocatori richiesti da squadre ambiziose: Carobbio piace alla Triestina, Gobbi al Modena, Biava e Acerbis alla Ternana.

«Prima di tutto, entro il 25 giugno bisognerà definire le comproprietà. Dovremmo acquistare dall’Atalanta la metà di Carobbio, in base a un accordo fatto l’anno scorso con Mascetti. Per il resto nessun giocatore è incedibile, a meno che Gustinetti lo ritenga essenziale. Finora, comunque, non ho avuto nessuna richiesta ufficiale. La cosa sicura è che non svenderemo nessuno».

Venerdì è arrivata l’autorizzazione per usare il Comunale. Adesso bisognerà definire le spese per l’utilizzo dell’impianto.

«Non penso che ci siano problemi nemmeno in questo caso. Bergamo Sport è una società comunale al 98 per cento, quindi senza scopi di lucro e ci farà pagare i costi reali. Con l’Atalanta invece dovremo metterci d’accordo per le spese di manutenzione del campo».

Anche il segretario dell’AlbinoLeffe, Roberto Moroni, che ha appena ricevuto l’incarico di curare l’area gestionale-tecnica dell’AlbinoLeffe, conferma le strategie di mercato del club seriano: «Noi crediamo che l’attuale organico possa disputare anche la serie B. In ogni caso i rinforzi non andranno cercati in giocatori dal valore già affermato, con ingaggi che non ci possiamo permettere, come Taldo e Possanzini. Cercheremo giocatori affermati solo se sono disposti a rimettersi in gioco e senza grandi pretese economiche».

(22/06/03)

Da L’Eco di Bergamo del 22/06/03

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