Il commento di Arturo Zambaldo
«Fidiamoci di questa squadra»

Su questa squadra c'è da investire a occhi chiusi. E, scontatamente, sul suo allenatore. Un team che non ha demeritato il pareggio all'esordio di Marassi e che ha steso al tappeto il Palermo fresco della megafonata vittoria sull'Inter.

Su questa squadra c'è da investire a occhi chiusi. E, scontatamente, sul suo allenatore. Un team che non ha demeritato il pareggio all'esordio di Marassi e che ha steso al tappeto il Palermo fresco della megafonata vittoria sull'Inter.

Non si dica che, dopo tutto, siamo alla seconda di campionato e che Genoa (corsaro all'Olimpico contro la Lazio) e Palermo hanno giostrato sotto tono. Agli ostinati scettici ricordiamo, allora, che al di là della consistenza o meno di entrambe le nostre antagoniste, i nerazzurri hanno evidenziato, a larghi tratti, gioco, determinazione e spirito di gruppo in assenza dei quali non potremmo brindare in maniera tanto convinta.

Provate, del resto, a pensare che se non ci fosse di mezzo quella zavorra legata al calcioscommesse staremmo gustando una posizione alla ribalta della classifica di serie A. È il caso, dunque, di ribadire quanto scritto al termine della sfida in Liguria: l'Atalanta edizione 2011-2012 è figlia naturale o se preferite legittima della bontà della campagna acquisti (con Pierpaolo Marino in testa alla dirigenza) e della conferma in panchina di Stefano Colantuono.

Diamo spazio, adesso, alle incontestabili cifre: gli arrivi di Moralez e di Denis hanno fruttato in 180', al di là dei punti totalizzati, i 3 gol sin qui realizzati dall'Atalanta. Per dirla proprio tutta i dubbi palesati da molti sul Denis-goleador prima del suo arrivo a Bergamo hanno motivo di sussistere ancora? Sul conto di Moralez, poi, dopo la super applaudita doppietta di Genova, strano ma vero ogni sorta di scetticismo sembra ormai svanita nel nulla.

In aggiunta ai due argentini, la partita con i siciliani ha messo in cattedra diversi giocatori, alternati, tra l'altro, con astuzia tattica, dal mister. Ci riferiamo a Bonaventura (il ct della nazionale Prandelli l'ha osservato), a Schelotto (qualità quantità da vendere) e a Masiello la cui prestazione, sempre di Genova, aveva fatto storcere il naso a molti.

Annotazione non irrilevante, il sito de «L'Eco» ha assegnato un senza voto ad Andrea Consigli: pur non dimenticando l'utile filtro compiuto dai centrocampisti, se un portiere rimane praticamente inoperoso, come accaduto con i palermitani, è perché la difesa ha eretto l'auspicata e provvidenziale barriera.

Ma il terzo turno di campionato è addirittura alle porte, visto che il calendario spedirà mercoledì, 21 settembre gli atalantini a Lecce. Al diavolo, questa volta, la scaramanzia e quant'altro: se tornassimo dalla Puglia con il secondo successo consecutivo lasceremmo già alle spalle la pesante penalizzazione.

Arturo Zambaldo

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