«Nosotros vamos a ganar»
L'urlo di battaglia di Moralez

«Nosotros vamos a ganar». Il grido di battaglia per la trasferta di Firenze («Noi andiamo per vincere») arriva da uno degli ultimi arrivati in casa atalantina, l'argentino Maxi Moralez, che non parla ancora italiano, ma promette che le cose cambieranno.

«Nosotros vamos a ganar». Il grido di battaglia arriva da uno degli ultimi arrivati in casa atalantina, l'argentino Maxi Moralez che non parla ancora italiano, ma promette che per il 2012 le cose cambieranno. Parla della prossima partita contro la Fiorentina, in programma sabato 17 alle 20.45, e afferma con franchezza che l'Atalanta a Firenze ci andrà per vincere, dopo 4 pareggi consecutivi.

«Il bilancio di questi primi mesi in Italia è positivo - ha affermato -. Voglio continuare su questa strada, magari realizzando altri gol. La squadra è abbastanza tranquilla, visto che sta sopra le ultime. Credo di potere migliorare ancora molto: è normale che uno abbia bisogno di un certo periodo di tempo per adattarsi, per conoscere il campionato e i nuovi compagni. Spero che il 2012 sia ancora migliore e ci permetta di raggiungere il nostro obiettivo».

Le differenze del campionato italiano rispetto a quello argentino sono lampanti anche per lo stesso giocatore, che fin dall'estate si è messo a disposizione del tecnico Colantuono per poter ambientarsi il prima possibile e nel migliore dei modi.

«Vengo da un campionato diverso, più "pulito" e sono arrivato in uno di quelli più prestigiosi del mondo che è quello italiano: qua ci vuole molto più "cuore" e questa è la differenza maggiore tra i due. Mi sto trovando a mio agio sia con la società, con la città e con i tifosi, che mi stanno trattando bene».

«È normale che non sapendo ancora l'italiano abbia legato di più con il gruppetto sudamericano, perché parliamo la stessa lingua. Non faccio preferenze, siamo una squadra umile che lavora per centrare il suo obiettivo. La Nazionale per me rimane un sogno, visto che l'obiettivo principale è la salvezza dell'Atalanta».

El Frasquito fa anche un bilancio dei suoi primi mesi a Bergamo, passati tra il campo d'allenamento, la città e le grigliate con gli amici sudamericani. «Quando ci troviamo per le nostre grigliate argentine il cuoco è Denis, insieme al papà di Schelotto. L'italiano lo sto imparando, ma ci vuole tempo e credo di migliorare nel prossimo anno. Il dialetto bergamasco però è troppo difficile da poter imparare. Bergamo mi piace perché è tranquilla».

«Buenos Aires è molto più passionale: per un giocatore è positivo sapere di poter lavorare con tranquillità, senza dimenticare che anche la mia ragazza si trova bene. Spero di segnare anche a Bergamo, perché fino adesso ho fatto gol solo in trasferta. Ho segnato in Coppa Italia al Comunale, ma quello che conta è la squadra. Non conoscevo nessuno, tranne Denis e Carmona: ho scoperto che Bonaventura è un grande giocatore».

Contro la Fiorentina si troveranno di fronte Moralez e l'attaccante viola Santiago Silva, compagni di squadra nel Velez Sarsfield. L'attaccante gigliato è curiosamente chiamato El Tanque, proprio come German Denis, ma il fantasista atalantino non ha dubbi su chi sia il più forte.

«È difficile quando si viene a giocare qua, soprattutto per lui che si è trovato in una squadra con tanti attaccanti forti. Silva ha avuto un inizio difficile, ma per quello che lo conosco io è un grande giocatore e potrà dare una grossa mano alla Fiorentina. Ci siamo sentiti e alla fine ci scambieremo la maglia. Loro sono una squadra forte con ottimi giocatori, per questo motivo penso che si adatterà presto al campionato italiano».

«Il Tanque migliore è il nostro, è il goleador del campionato e per noi è fondamentale. Se continua così credo che possa fare ancora tanti gol: speriamo che arrivi a 20. Contro i viola spero di trovare gli spazi adatti per esprimere il mio calcio».

Simone Masper

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