Scommesse e patteggiamenti
Ma l'Atalanta dipende da Doni

Dirlo è quasi doloroso, ma non serve negare la realtà: oggi l'Atalanta dipenderà da Cristiano Doni. Ancora una volta. In un maxiprocesso nel quale una folla d'imputati sogna di ottenere il patteggiamento, sarà il pm Palazzi a decidere cosa concedere e a chi.

Dirlo è quasi doloroso, ma non serve negare la realtà: oggi l'Atalanta dipenderà da Cristiano Doni. Ancora una volta, probabilmente per l'ultima volta. In un maxiprocesso nel quale una folla d'imputati sogna di ottenere il patteggiamento - almeno 15 tesserati hanno già fatto capire che seguiranno questa strada -, sarà il pm Stefano Palazzi a decidere cosa concedere e a chi.

Ma di certo nessuna delle 22 società chiamate in causa potrà arrivare a un accordo con l'accusa se prima non lo faranno i suoi tesserati per i quali deve rispondere di responsabilità oggettiva. Quindi l'Atalanta, se mai fosse interessata a farlo, non potrà patteggiare se prima non lo farà Cristiano Doni.

E Doni, è noto dal giorno dei nuovi deferimenti, ha un solo obiettivo: evitare la radiazione. Vista la squalifica già in corso non sembra abbia molte vie diverse dal patteggiamento, per arrivarci. Ammesso che Palazzi sia disponibile a un accordo, come già fatto un anno fa con l'ascolano Micolucci, reo confesso.

Con questo dubbio, dalla cui risposta dipendono i margini di movimento dell'Atalanta, oggi a Roma comincerà il processo di 1° grado al secondo filone del Calcioscommesse. Un processo che, tra eccezioni e richieste di rinvio o di patteggiamento, potrebbe arrivare a domani sera senza che neppure si cominci il dibattito.

Con una serie di preoccupanti incognite, legate al successivo sviluppo del procedimento. Perché per ora si conoscono solo gli estremi della possibile penalizzazione: zero punti se l'Atalanta sarà assolta, 7 se va tutto malissimo e Palazzi sarà spietato, 3-4 se il pm si mostrerà coerente con le sue richieste di un anno fa. Chi non patteggerebbe un paio di punti, se possibile? Poi l'AlbinoLeffe: con 9 partite e 13 giocatori coinvolti è impossibile sapere cosa gli succederà. Almeno fino a quando Palazzi non farà le sue richieste.

Pietro Serina

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