Le imprese di due bergamaschi
nei 100 anni del ciclismo milanese

Accanto alla memoria dei Binda e dei Terruzzi, dei Borghetti e dei Vigna, c'è un pezzettino di Bergamo nei festeggiamenti del centenario dello Sport club Genova 1913, la più prestigiosa società ciclistica di Milano.

Accanto alla memoria dei Binda e dei Terruzzi, dei Borghetti e dei Vigna, c'è un pezzettino di Bergamo nei festeggiamenti del centenario dello Sport club Genova 1913, la più prestigiosa società ciclistica di Milano (fondata a Porta Genova, da cui il toponimo nel nome). Un secolo di uomini e imprese che verrà ripercorso sabato 13 aprile al Teatro Santa Cecilia, al 15 di via della Casa, nel capoluogo lombardo.

Si comincia alle 17,30. Tra gli invitati l'ex campione valdimagnino Armando Pellegrini (da Bedulita) e Silvia Foresti, la vedova di Guglielmo Pesenti, sedrinese, classe 1933 come Pellegrini ma spentosi nel luglio del 2002. Pellegrini e Pesenti (figlio di Antonio che vinse il Giro d'Italia nel 1932) pedalarono per il Genova negli anni Cinquanta, l'età dell'oro del ciclismo italiano.

Pellegrini, che amava la pista ed era forte nell'inseguimento, reagì alla delusione per la mancata convocazione (che avrebbe meritato) alle Olimpiadi di Melbourne nel 1956 dirottando le sue aspirazioni sulla strada e togliendosi soddisfazioni ai Giri d'Italia, di Francia e di Spagna.

Lo racconta Gabriele Pagani nel suo libro «Cuore e bicicletta» che sarà presentato nel corso dell'incontro al Santa Cecilia e che ricorda anche i precoci esordi azzurri in pista di un Pesenti non ancora diciottenne. «L'uomo dagli scatti brevi e potenti» che «ottiene quattro record del mondo sui 200 e sui 500 metri, pista coperta e scoperta. Ma è anche il raffinato stratega degli sprint, delle sfide vinte con tanta astuzia, con quelle finte che piantano il rivale lì, sulle ruote».

Cinque titoli italiani, due nella velocità e due nel tandem più uno invernale da professionista nel 1957. Argento ai Giochi di Melbourne nel '56, bronzo al Mondiale di quell'anno e secondo al successivo. Ponte San Pietro gli ha dedicato una via. Tante glorie, unite alle rappresentanze delle 14 società centenarie di tutte le discipline sportive di Milano, scriveranno la solennità di questa festa.

Andrea Benigni

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